Guerra Ucraina-Russia

Chi era Fanil Sarvarov, il generale russo ucciso in un attentato con autobomba a Mosca

Fanil Sarvarov, generale russo e responsabile dell’addestramento dell’esercito, è morto a Mosca in un attentato con autobomba. Il Cremlino punta il dito contro Kiev.
A cura di Davide Falcioni
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Fanil Sarvarov
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Fanil Sarvarov, il generale ucciso in un attentato con autobomba a Mosca, era una delle figure chiave dell’apparato militare russo impegnato nella guerra contro l’Ucraina. Tenente generale e capo della direzione per l’addestramento operativo dello Stato maggiore delle forze armate, Sarvarov è morto dopo che un ordigno è detonato sotto la sua auto mentre percorreva una strada della capitale russa. Per le autorità si tratterebbe con ogni probabilità di un assassinio mirato condotto facendo brillare esplosivo equivalente a 300 grammi di tritolo; secondo il Comitato investigativo russo, Sarvarov è deceduto in seguito alle ferite riportate nell’esplosione. Gli investigatori stanno seguendo diverse piste, tra cui quella di un’operazione orchestrata dai servizi di intelligence ucraini. Kiev, al momento, non ha rivendicato l’attacco.

Un generale cresciuto nelle guerre post-sovietiche

La carriera di Sarvarov si è sviluppata lungo l’intero arco dei conflitti combattuti da Mosca dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Aveva preso parte a entrambe le guerre in Cecenia, un passaggio quasi obbligato per molti ufficiali che avrebbero poi occupato posizioni di vertice nelle forze armate russe. Quelle campagne ne avevano consolidato il profilo di comandante esperto in contesti di guerra asimmetrica e operazioni di controinsurrezione.

Negli anni successivi, Sarvarov aveva contribuito anche alla pianificazione dell’intervento militare russo in Siria tra il 2015 e il 2016, un’operazione che per il Cremlino ha rappresentato il ritorno sulla scena militare globale e un banco di prova per nuove dottrine e armamenti.

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Il ruolo di Sarvarov nella guerra in Ucraina

Allo scoppio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, Sarvarov ricopriva un incarico centrale: supervisionava l’addestramento al combattimento e la prontezza operativa delle forze armate russe. In pratica, era responsabile di preparare uomini e unità destinate al fronte, in una guerra che ha messo a dura prova l’organizzazione militare di Mosca.

Il suo nome non era particolarmente noto al grande pubblico, ma all’interno dell’apparato militare era considerato un ufficiale di peso, con accesso diretto ai vertici dello Stato maggiore e un ruolo chiave nella gestione delle risorse umane dell’esercito.

L’attentato e le reazioni

L’esplosione è avvenuta nelle prime ore del mattino mentre l’auto di Sarvarov percorreva una strada di Mosca.  Il Cremlino non ha rilasciato immediatamente un commento ufficiale, ma da ambienti politici e militari sono arrivate richieste di una risposta dura. Alcuni deputati hanno invocato una rappresaglia senza compromessi contro i responsabili, parlando apertamente di “metodi antiterrorismo”.

L’uccisione di Sarvarov si inserisce in una più ampia serie di operazioni che, dall’inizio della guerra, hanno colpito ufficiali russi e funzionari installati da Mosca. Kiev, che ribadiamo non ha rivendicato l'attentato, accusa queste figure di essere coinvolte in crimini di guerra e, in alcuni casi, ha ammesso apertamente attacchi mirati, come quello che lo scorso anno ha ucciso il generale Igor Kirillov.

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