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Chi è Elias Rodriguez, il killer dei diplomatici israeliani a Washington: attivista e insospettabile

L’identikit del 31enne Elias Rodriguez, il killer che al grido i “Palestina libera”, ha ucciso i due diplomatici israeliani mercoledì sera a Washington all’uscita da un evento al museo ebraico. Un ritratto da lupo solitario e insospettabile, senza alcun precedente penale né segnalazione a carico. Il radicamento pare essere arrivato dopo l’uccisione di un bambino palestinese americano nell’Illinois nel 2023.
A cura di Antonio Palma
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Nato a Chicago da padre sergente dell’esercito e veterano dell’Iraq, laureato in Lettere all’università dell'Illinois con all’attivo svariati lavori nel campo dell’editoria e attivista dei diritti umani per le minoranze. È l’identikit del 31enne Elias Rodriguez, il killer che al grido i “Palestina libera”, ha ucciso i due diplomatici israeliani mercoledì sera a Washington all’uscita da un evento al museo ebraico. Un ritratto da lupo solitario e insospettabile, senza alcun precedente penale né segnalazione a carico.

Al setaccio i profili social di Elias Rodriguez

Per questo gran parte dell'indagine sul duplice omicidio di Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim si concentra ora sul recente passato dell’uomo e su Chicago, dove viveva Elias Rodriguez. Gli agenti federali si sono recati nell'appartamento del trentunenne ad Albany Park, un quartiere popolare dove è massiccia la presenza di minoranze, ma hanno passato al setaccio anche i suoi profili social.

Il 31enne, che attualmente lavorava come l'American Osteopathic Information Association, da tempo era sconosciuto come attivista dopo essersi battuto per diverse cause relative alle minoranze. Ad esempio aveva partecipato a diverse proteste organizzate da Black Lives Matters dopo la morte per arma da fuoco di un adolescente nero ed era stato fuori dall'abitazione dell'ex sindaco contro la nuova sede Amazon con lo slogan "La ricchezza che Amazon ha portato a Seattle non è stata condivisa con i suoi residenti neri".

La questione palestinese e la morte di un bimbo in Usa

Negli ultimi anni aveva preso a cuore la questione palestinese e in casa sua sono stati trovati vari scritti e cartelli sul conflitto Israelo palestinese. Il radicamento pare essere arrivato dopo l'uccisione di un bambino palestinese americano nell'Illinois nel 2023 in un crimine d’odio razziale. A lui infatti aveva iniziato a fare riferimento con sempre maggiore attenzione al conflitto in corso a Gaza.

Rodriguez aveva una foto del minore in casa e chi lo conosceva lo ha descritto come molto provato da quel fatto e con un bisogno di vendetta per la morte del piccolo. Il suo apparente desiderio di vendetta sarebbe aumentato con la guerra tra Israele e Hamas e la difficile situazione dei palestinesi. Rodriguez aveva pubblicato scritti palestinesi su X e su forum pro-Palestina, indignandosi per la difficile situazione a Gaza.

Il post sui social contro Israele

"Siamo a conoscenza di alcuni scritti che si suppone siano stati scritti dall’arrestato. Stiamo indagando attivamente per determinarne sia la paternità che l'attribuzione", ha dichiarato il vicedirettore responsabile dell'ufficio FBI di Washington

In particolare si sta analizzando un post sui social media dai chiari contenuti anti-Israele pubblicato circa un'ora dopo la sparatoria da un account che sembrava appartenere all'uomo. Il documento, intitolato "Escalate For Gaza, Bring The War Home" (Escalation per Gaza, portare la guerra a casa), accusa Israele di "genocidio" e afferma che "un carnefice" può essere a volte una brava persona, "e tuttavia essere un mostro". Il messaggio si conclude con "Vi voglio bene, mamma, papà, sorellina, il resto della mia famiglia" e "Palestina Libera".

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