video suggerito
video suggerito
Aggiornamenti sul referendum in Catalogna

Catalogna, Puigdemont scrive a Rajoy: “Chiediamo a Madrid due mesi di dialogo”

Il presidente catalano ha inviato una lettera a Mariano Rajoy e chiesto un margine di “due mesi” per dialogare e negoziare un’uscita politica dal braccio di ferro.
A cura di Davide Falcioni
37 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Carles Puigdemont, presidente della Generalitat, ha deciso di non rispondere all'ultimatum di Madrid e di prendere invece ancora tempo. Con una lettera inviata al primo ministro spagnolo Mariano Rajoy il leader catalano ha chiesto un margine di due mesi per dialogare e negoziare un'uscita politica dal braccio di ferro. Cinque giorni fa il governo iberico aveva chiesto al governo catalano di chiarire la sua posizione: ora Puigdemont propone di organizzare "il prima possibile" un incontro urgente per "esplorare le prime intese".

Puigdemont: "Il governo spagnolo fermi la repressione"

Nella comunicazione ufficiale – inviata per fax – si ripete che il voto del referendum del primo ottobre ha dato mandato al Parlamento catalano di dichiarare l'indipendenza. Nella lettera Puigdemont chiede di "fermare la repressione" contro i cittadini catalani, riferendosi alle violenze della polizia durante il referendum del 1 ottobre, e contro il ‘Govern' per vie giudiziarie. Il presidente propone inoltre una riunione urgente a Mariano Rajoy, e che "le istituzioni e personalità internazionali, spagnole e catalane", che hanno chiesto di sospendere i risultati del referendum sull'indipendenza della Catalogna, possano esplorare la via del negoziato e verificare "l'impegno di ciascuna parte per trovare una soluzione condivisa".

Puigdemont, con un tono che El Pais ha definito "conciliante", sostiene che "la situazione in cui viviamo è di tale importanza che richiede risposte politiche e soluzioni che siano all'altezza", e ricorda di aver "sospeso" la dichiarazione di indipendenza e di aver proposto "un'offerta sincera di dialogo". "Non l'ho fatto per debolezza – spiega il presidente catalano – ma per avanzare una proposta onesta per trovare una soluzione per il rapporto tra lo Stato spagnolo e la Catalogna, rimasto bloccato da molti anni". Il presidente della Generalitat assicura inoltre che la "priorità" del suo governo è "cercare con determinazione il modo di dialogare: vogliamo parlare, come fanno le democrazie", aggiunge.

Malgrado la richiesta di tempo da parte di Puigdemont lasci intendere una volontà di distendere la tensione, la situazione è ancora estremamente delicata. Giovedì, infatti, il premier Rajoy – in virtù dell'articolo 155 della Costituzione spagnola – potrebbe decidere di sospendere l'autonomia catalana, destituire presidente e governo e prendere il controllo dei Mossos d'Esquadra. Si tratta di un'opzione mai presa in considerazione prima che potrebbe scatenare un'ondata di scioperi tra gli indipendentisti. Il rischio, in quel caso, è che una protesta finora pacifica e democratica possa assumere forme anche violente. In tal caso, la Generalitat dovrebbe dichiarare l'indipendenza unilaterale.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views