Bulgaria, polizia spara e uccide migrante. Non era mai successo prima in Europa
Un profugo afgano è stato ucciso dalle guardie di frontiera bulgare mentre cercava di entrare “illegalmente” nel Paese dalla Turchia. L'ha annunciato il ministero dell'Interno bulgaro: “Faceva parte di un gruppo di migranti ed è stato ferito da un colpo sparato da un’arma da fuoco. È morto sulla via verso l’ospedale”, ha riferito un portavoce. Si tratta della primo caso, durante questa crisi dei rifugiati in Europa, in cui un migrante viene uccisa mentre cerca di attraversare la frontiera. L’incidente, le cui motivazioni sono ancora da accertare ufficialmente, è avvenuto nell’area di Sredets, città nella Bulgaria sudorientale.
Secondo il canale radiofonico pubblico Bnr, la vittima faceva parte di un gruppo di migranti formato da 48 afghani “con atteggiamento aggressivo”, ha spiegato Georgi Kostov, alto responsabile del ministero dell'Interno. I migranti "non hanno obbedito" all'ordine di fermarsi alla pattuglia della polizia, ha precisato il funzionario. "Nessun migrante – ha detto ancora Kostov- era armato, ma comunque hanno fatto resistenza". E' da accertare se l’uomo sia stata raggiunti di rimbalzo da colpi sparati in aria per avvertimento o sia stata colpita direttamente. Quel che è certo è che è morto mentre lo trasportavano all'ospedale.
Il portavoce dell'Alto commissario Onu per i rifugiati (Unhcr) in Bulgaria, Boris Cheshirkov, ha qualificato l'incidente come "estremamente deprecabile". Ha inoltre condannato la politica di respingimenti dei profughi attraverso barriere poliziesche. Il primo ministro Boyko Borisov è stato costretto a lasciare il vertice Ue a Bruxelles ed è rientrato in patria. Il presidente del Consiglio europeo Donal Tusk si è limitato a riferire di essere stato informato dell'incidente da Borisov prima della sua partenza.