Bolsonaro condannato per tentato colpo di Stato in Brasile, la Corte Suprema ha deciso: cosa succede ora

Tre voti per la condanna di Jair Bolsonaro, uno per l'assoluzione: resta solo la formalità dell'ultimo giudice della Corte Suprema del Brasile, che non ha ancora votato, ma nella sostanza l'ex presidente è già stato condannato per tentato colpo di Stato. Nelle prossime ore la Corte deciderà la sentenza. L'accusa è di aver organizzato un piano per assaltare il Congresso l'8 gennaio del 2023, durante la cerimonia di insediamento del nuovo presidente Lula, per ucciderlo e riprendere il potere. Un assalto ci fu davvero, e centinaia di persone a Brasilia attaccarono la sede del Congresso. Ma non ci fu nessun rovesciamento di potere, e il presidente non venne ucciso. Bolsonaro, 70 anni, rischia di dover scontare fino a 43 anni di carcere. Ci sono altri sette imputati, tra cui degli ufficiali dell'esercito (anche tre generali) e due suoi ex ministri.
Negli ultimi giorni, a Brasilia, si è svolta la fase finale del processo all'ex presidente. I giudici della Corte suprema hanno dichiarato il proprio voto uno per volta, motivandolo con lunghe orazioni. Il primo, martedì 9 settembre, era stato il presidente Alexandre Moraes, che si era espresso a favore della condanna. Lo stesso aveva fatto il secondo, Flávio Dino. Ieri era toccato a Luiz Fux, che invece aveva votato per l'assoluzione per mancanza di prove. Il suo discorso era durato quasi dodici ore in tutto: aveva detto che il processo avrebbe dovuto essere annullato, perché la Corte Suprema non aveva la competenza per occuparsi di questo caso. Era stata una svolta inattesa, visto che ci si aspettava anche da lui un voto di condanna.
Oggi, la giudice Cármen Lúcia ha confermato il verdetto, allegando quasi 400 pagine di motivazioni e dicendo che "un gruppo composto da figure chiave del governo e guidato da Jair Bolsonaro ha portato avanti un piano progressivo di attacco alle istituzioni democratiche con l’obiettivo di minare l’alternanza di potere". Il suo è stato il terzo voto su cinque, assicurando la maggioranza per la condanna. Resta ancora il giudice Cristiano Zanin, che parlerà nelle prossime ore. Il suo parere, dal punto di vista strettamente numerico, è ormai irrilevante: la condanna è decisa.
Domani, venerdì 12 settembre, i giudici formuleranno la sentenza definitiva. Stabiliranno, quindi, quanti anni di carcere Bolsonaro e gli altri imputati dovranno scontare. I reati a loro carico sono colpo di Stato, associazione criminale armata e tentativo di abolizione dello Stato democratico di diritto, oltre a danneggiamento aggravato e distruzione di beni pubblici. Sul piano giudiziario, questo sarà la chiusura del caso, a meno che il Congresso non decida di approvare un'amnistia in futuro.
Sul piano politico, invece, bisognerà attendere per conoscere le conseguenze della sentenza. In Brasile, il risultato era anticipato: ha già causato numerosi disordini nelle settimane passate, tra manifestazioni in piazza e minacce di violenza. E non è ancora arrivata neanche la reazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, noto simpatizzante nei confronti di Bolsonaro. Sui suoi profili social, Trump aveva parlato di "caccia alle streghe" riferendosi al processo, e aveva deciso di alzare i dazi imposti al Brasile dal 10% al 50% proprio come ritorsione per il procedimento giudiziario.