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Bolsonaro condannato per tentato colpo di Stato in Brasile: sconterà 27 anni in carcere

La Corte Suprema del Brasile ha raggiunto la maggioranza necessaria per condannare Jair Bolsonaro, 70 anni, ex presidente del Paese, per tentato colpo di Stato. Sono arrivati tre voti su cinque. Venerdì i giudici stabiliranno la sentenza: rischia fino a 43 anni di carcere. Bolsonaro aveva programmato un assalto al Congresso, nel 2023, dopo aver perso le elezioni.
A cura di Luca Pons
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Jair Bolsonaro, l'ex presidente del Brasile, è stato condannato a 27 anni e tre mesi di carcere per tentato colpo di Stato. Anche gli altri sette imputati – tra cui cinque ufficiali dell'esercito e due suoi ex ministri – sono andati incontro alla condanna. A stabilirlo è stata la Corte Suprema, che già ieri aveva raggiunto la maggioranza dei voti necessaria per il verdetto. Alla fine, quattro giudici su cinque hanno votato per la condanna. Dagli Stati Uniti, Donald Trump si è detto "sorpreso" mentre il suo segretario di Stato, Marco Rubio, ha definito la sentenza "ingiusta".

L'accusa è di aver organizzato un piano per assaltare il Congresso l'8 gennaio del 2023, durante la cerimonia di insediamento del nuovo presidente Lula, per ucciderlo e riprendere il potere. Più nel dettaglio, i reati contestati sono  colpo di Stato, associazione criminale armata e tentativo di abolizione dello Stato democratico di diritto, oltre a danneggiamento aggravato e distruzione di beni pubblici. Un assalto ci fu davvero, e centinaia di persone a Brasilia attaccarono la sede del Congresso. Ma non avvenne nessun rovesciamento di potere, e il presidente non venne assassinato.

Perché Bolsonaro è stato condannato

Negli ultimi giorni, a Brasilia, si era svolta la fase finale del processo all'ex presidente. I giudici della Corte suprema avevano dichiarato il proprio voto uno per volta, motivandolo con lunghe orazioni. Il primo, martedì 9 settembre, era stato il presidente Alexandre Moraes, che si era espresso a favore della condanna. Lo stesso aveva fatto il secondo, Flávio Dino. Mercoledì era toccato a Luiz Fux, che invece aveva votato per l'assoluzione per mancanza di prove. Il suo discorso era durato quasi dodici ore: aveva detto che il processo avrebbe dovuto essere annullato, perché la Corte Suprema non aveva la competenza per occuparsi di questo caso. Era stata una svolta inattesa, visto che ci si aspettava anche da lui un voto di condanna.

Giovedì, la giudice Cármen Lúcia ha dato il voto decisivo il verdetto, allegando quasi 400 pagine di motivazioni e dicendo che "un gruppo composto da figure chiave del governo e guidato da Jair Bolsonaro ha portato avanti un piano progressivo di attacco alle istituzioni democratiche con l’obiettivo di minare l’alternanza di potere". Dello stesso parere è stato anche l'ultimo giudice, Cristiano Zanin.

Sul piano giudiziario, a Bolsonaro resta la possibilità di fare appello. In più, c'è i suoi alleati al Congresso potrebbero chiedere un'amnistia. Non ci sono precedenti: non era mai accaduto che un ex presidente venisse condannato per aver tentato di abolire lo Stato democratico e, di fatto, instaurare una dittatura.

Per gli Usa la condanna è "ingiusta", solidarietà di Salvini

Sul piano politico, invece, non è ancora del tutto chiaro quali saranno le conseguenze della sentenza. In Brasile, il risultato era anticipato: ha già causato numerosi disordini nelle settimane passate, tra manifestazioni in piazza e minacce di violenza.

Uno dei più forti alleati di Bolsonaro, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha dichiarato: "Pensavo che fosse un buon presidente del Brasile, ed è molto sorprendente che questo sia potuto accadere". Negli scorsi mesi, Trump aveva deciso di alzare i dazi imposti al Brasile dal 10% al 50% proprio come ritorsione per il procedimento giudiziario. Il segretario di Stato Marco Rubio sui social ha definito la sentenza "ingiusta" e ha detto che gli Usa "risponderanno di conseguenza a questa caccia alle streghe".

In Italia Matteo Salvini si è allineato a Trump, come spesso accade. Il leader della Lega ha scritto sui social: "Solidarietà e vicinanza all'amico Jair Bolsonaro". E ha mescolato magistratura e politica: "Quando non ha più argomenti, la sinistra usa ogni mezzo per colpire gli avversari politici, a cominciare da quello giudiziario. Non ti fermeranno, forza Presidente!".

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