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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Attesa per il rilascio degli ostaggi, previsto nelle prime ore di lunedì. Netanyahu: “Inizia un nuovo cammino”

Il messaggio diffuso nella serata di domenica 12 ottobre dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Questa è una serata emozionante. Domani inizia un nuovo cammino, un percorso di ricostruzione, di guarigione e, spero, di unione dei cuori”, ha detto parlando del rilascio degli ostaggi. Secondo i media israeliani, i primi saranno liberati nelle prime ore di lunedì.
A cura di Eleonora Panseri
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A sinistra, il premier israeliano Benjamin Netanyahu; a destra, manifestanti durante l’anniversario del 7 ottobre.
A sinistra, il premier israeliano Benjamin Netanyahu; a destra, manifestanti durante l’anniversario del 7 ottobre.
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"Domani i figli torneranno alla loro terra. È un evento storico che mescola dolore per la liberazione dai carnefici e gioia per il ritorno degli ostaggi. È un evento storico che molti non credevano sarebbe accaduto. Ma i nostri combattenti hanno creduto. Molti nel popolo hanno creduto. E io ho creduto".

Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un messaggio registrato per i media e trasmesso nella serata di oggi, domenica 12 ottobre. "Questa è una serata emozionante. Domani inizia un nuovo cammino, un percorso di ricostruzione, di guarigione e, spero, di unione dei cuori", ha aggiunto.

Il riferimento è al ritorno a casa degli ostaggi israeliani che si trovano ancora nelle mani di Hamas nell'ambito della prima fase dell'accordo di pace tra Israele e Hamas promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

"So che ci sono molte divisioni tra di noi. Ma in questo giorno, e spero anche nel periodo che ci attende, abbiamo tutte le ragioni per metterle da parte. Perché con forze comuni abbiamo ottenuto vittorie enormi", ha chiesto Netanyahu.

"Vittorie che hanno stupito il mondo intero. Ovunque abbiamo combattuto, abbiamo vinto. Ma la lotta non è finita: ci sono ancora grandi sfide di sicurezza davanti a noi perché alcuni dei nostri nemici cercano di riorganizzarsi per attaccarci di nuovo", ha detto ancora il premier.

"Insieme continueremo a rafforzare il nostro Paese, insieme continueremo a vincere, e con l'aiuto di Dio, insieme assicureremo l'eternità di Israele". Dopodiché ha ricordato le promesse fatte alle famiglie degli ostaggi e ringraziato sia i soldati delle Forze di difesa e le famiglie dei caduti, sia i cittadini del Paese che "hanno tenuto duro giorno dopo giorno".

La liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza è attesa per domani, lunedì 13 ottobre, e dovrebbe avvenire in due fasi: il primo gruppo è atteso alle 7 del mattino (ora italiana, ndr), il secondo un'ora dopo. È quanto riferito questa sera dai media israeliani. Il trasferimento dei corpi degli ostaggi morti dovrebbe invece iniziare nel pomeriggio.

Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv aprirà alle 4 del mattino (le 3 in Italia, ndr), secondo quanto comunicato dal Forum delle famiglie degli ostaggi. In precedenza avevano reso noto che le trasmissioni in diretta dalla piazza sarebbero iniziate a mezzanotte.

Una fonte di Hamas ha riferito ad Al Jazeera che il gruppo palestinese ha trasferito gli ostaggi in tre località di Gaza in preparazione della loro consegna alla Croce Rossa. La fonte, che ha voluto mantenere l'anonimato, ha affermato che una delegazione di Hamas incontrerà stanotte il Circ per concordare un meccanismo per la consegna dei rapiti.

Hamas inoltre è in stretto contatto con i paesi mediatori per definire l‘elenco dei prigionieri palestinesi previsti per lo scambio. I mediatori stanno ancora lavorando per raggiungere una lista definitiva, nonostante il rifiuto di diversi nomi da parte di Israele, ha affermato la fonte.

Domani, dopo il rilascio, si terrà in Egitto il Summit di Sharm el Sheikh per la pace, in occasione del quale si svolgerà la cerimonia di firma dell'accordo di tregua nella Striscia di Gaza, alla presenza di diversi attori internazionali.

I leader e i ministri di oltre 20 Paesi sono attesi al vertice, che sarà co-presieduto dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e dall'omologo statunitense Donald Trump. Il summit si terrà dopo la visita lampo di Trump in Israele e il rilascio dei primi ostaggi da parte di Hamas.

"È un onore essere coinvolto" in un momento come questo, "è un evento speciale", ha detto Trump prima di imbarcarsi sull'Air Force One diretto in Israele e in Egitto. "Tutti applaudono contemporaneamente, cosa mai accaduta prima. Di solito è una parte o l'altra. Tutti sono stupiti. È un onore essere coinvolto", ha aggiunto il presidente.

In base all'accordo di tregua, Hamas dovrebbe liberare i 48 ostaggi – vivi e morti – ancora detenuti nella Striscia entro 72 ore dall'entrata in vigore del cessate il fuoco, vale a dire entro le 12 ora locale (le 11 italiane, ndr) di domani.

Tuttavia, giovedì scorso, 9 ottobre, durante una riunione di gabinetto alla Casa Bianca, Trump ha ammesso che "il processo per recuperare i corpi (degli ostaggi morti) è complesso". Potrebbero essere quindi più flessibili i tempi per la restituzione delle salme.

In base all'accordo, da parte sua, Israele deve rilasciare quasi 2 mila prigionieri palestinesi in cambio degli ostaggi, tra cui 250 detenuti di sicurezza.

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