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Arrestato a Napoli manager russo accusato dagli Usa di “spionaggio economico”

Aleksandr Korshunov, manager russo di 57 anni, sarebbe stato fermato all’aeroporto Capodichino di Napoli, dove era arrivato per una vacanza con la moglie, dopo essere stato accusato dagli Stati Uniti di “spionaggio economico”. Ira di Putin: “Detenzione di nostri cittadini su richiesta di Washington interferisce con le relazioni bilaterali. È una cattiva pratica”.
A cura di Ida Artiaco
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Tensione tra Usa e Russia, dopo la notizia circolata negli ultimi minuti relativa al fermo di un alto manager di Mosca, Aleksandr Korshunov, avvenuto a Napoli, accusato da Washington di "spionaggio economico". L'uomo, 57 anni, è uno dei massimi dirigenti della Odk, una società statale che produce motori e che sarebbe stato intercettato lo scorso 30 agosto all'aeroporto di Capodichino, dove era arrivata per una breve vacanza con la moglie. Stando a quanto riportato dal quotidiano locale Vedomosti, Korshunov si sarebbe appropriato illegalmente di documenti della General Electric e di informazioni protette da proprietà intellettuale in modo da utilizzarli per il programma russo Pd-14 per lo sviluppo di un motore per i nuovi aerei civili Ms-21. "L'ambasciata – riferisce il ministero degli Esteri russo citato dall'agenzia Interfax – è in contatto permanente con le autorità italiane e sta continuando ad esaminare la situazione. Il personale diplomatico è immediatamente partito per Napoli per difendere i diritti legali del cittadino russo e gli è stato concesso l'accesso consolare per vederlo. Sta ricevendo tutto l’aiuto necessario e l’assistenza legale".

Non è mancato il commento sulla vicenda di Vladimir Putin: "La detenzione di cittadini russi  – ha detto il numero uno del Cremlino nel corso della plenaria del Forum economico orientale di Vladivostok – su richiesta degli Stati Uniti interferisce con le relazioni bilaterali: questa è una cattiva pratica, a volte associata alla concorrenza". Secondo dati statistici relativi allo scorso anno, sono stati 40 i cittadini russi ad essere arrestati in paesi terzi su richiesta degli Stati Uniti. "Questa è una pessima pratica  – ha continuato Putin -. Complica le nostre relazioni. Spesso non vediamo alcun motivo per azioni ostili di questo tipo. Inoltre, ho tutte le ragioni per credere che ciò sia talvolta collegato alla concorrenza. Probabile che si tratti di qualche fenomeno criminale, ma sarebbe meglio per le nostre forze dell'ordine cooperare in questo ambito".

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