Arabia Saudita: Raif Badawi condannato a 10 anni di carcere e 1.000 frustate

Mille frustate e dieci anni di carcere: è la pena inflitta dalla Corte Suprema dell'Arabia Saudita al blogger Raif Badawi, condannato per aver "offeso l'Islam" nonostante le dure proteste da parte della comunità internazionale. Secondo la BBC la decisione dei giudici è irrevocabile, mentre per l'agenzia France Press la grazia potrebbe arrivare solo dal re in persona. Raif Badawi venne arrestato nel 2012 per aver ideato il sito ‘Free Saudi Liberals', nato per discutere sul ruolo della religione nel sultanato saudita.
Accusato di aver insultato l'Islam, nel dicembre del 2012 venne deferito a una corte di grado superiore con l'addebito di apostasia, reato che prevede la pena di morte. Un anno più tardi venne condannato a 600 frustate e 7 anni di reclusione mentre ieri la Suprema Corte ha rivisto la condanna, aumentando a 1000 le frustate e a 10 gli anni di carcere, oltre a una sanzione economica di un milione di Rial sauditi (circa 267.000 dollari). Cinque mesi fa ricevette le prime 50 frustate davanti a una folla di spettatori e dopo essere stato portato in catene di fronte alla moschea Al Jafali dopo la preghiera collettiva del venerdì. Amnesty International, che prese a cuore il caso dell'uomo, definì la pratica un "orribile supplizio".
La seconda trache di frustate Badawi avrebbe dovuto riceverla a metà gennaio, ma i medici constatarono che le cicatrici della prima sessione non si erano rimarginate e decisero di rimandare. Fortunatamente per il condannato a suo sostegno intervennero 19 premi Nobel, che lanciarono un appello agli accademici sauditi a fare sentire la loro voce contro la condanna: il 22 gennaio le autorità rinviarono nuovamente la fustigazione per motivi di salute, su indicazione di una commissione medica. Da lì sarebbe partita una campagna di solidarietà internazionale che, tuttavia, nulla ha potuto contro la decisione della Corte Suprema di inasprire la pena.