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Arabia Saudita: kamikaze si fa esplodere nella moschea della polizia, è strage

Colpita una moschea ad Abha frequentata dai cadetti delle forze speciali della polizia saudita .
A cura di Antonio Palma
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Sanguinoso attentato suicida oggi in una moschea ad Abha, capoluogo della provincia di Aseer, nel sudovest dell'Arabia Saudita. Un uomo si è fatto saltare in aria nel luogo di culto facendo una strage tra i fedeli in preghiera, in gran parte poliziotti. Il vero obiettivo infatti pare fossero proprio gli agenti delle forze dell'ordine saudite visto che la moschea colpita dal kamikaze era vicino all'accademia di polizia ed era molto frequentata dai cadetti. Il bilancio dell'attentato, purtroppo parziale, parla di almeno tredici uomini uccisi e una decina di feriti tra cui alcuni ricoverati in gravi condizioni. Lo comunica il ministero dell’Interno di Riad smentendo le prime voci che parlavo di una ventina di morti. Le vittime sarebbero dieci agenti del servizio antiterrorismo della polizia saudita e tre persone che lavoravano nella moschea. Anche l'agenzia di stampa saudita Spa ha confermato che la moschea colpita è il luogo di culto del quartier generale delle forze speciali di polizia di Asir e che al momento dell'esplosione un gruppo di reclute era riunito per la preghiera.

"L'attentato è avvenuto durante la preghiera di mezzogiorno", quando la moschea era molto affollata, ha spiegato un portavoce del ministero dell'Interno del Paese arabo, aggiungendo: "dieci poliziotti e tre impiegati sono rimasti uccisi, mentre nove persone sono rimaste ferite. Tre di loro sono gravi". Al momento l'attacco non è stato rivendicato e non c'è alcuna ipotesi sui responsabili dell'attentato. Anche il portavoce del governo locale ha sottolineato che è ancora troppo presto per formulare ipotesi sui colpevoli. I principali sospettati comune rimangono le formazioni islamiste contro le quali dal luglio scorso le autorità saudite hanno scatenato una dura repressione compiendo centinaia di arresti in tutto il Paese.

La svolta era arrivata dopo due attentati suicidi avvenuti nel mese di maggio sempre con obiettivo le moschee. Il 22 maggio un kamikaze si era fatto esplodere durante la preghiera del venerdì in una moschea sciita nel villaggio di al-Qadeeh nell'est dell'Arabia Saudita uccidendo venti persone, mentre il 29 maggio, un altro attentatore suicida aveva colpito una moschea di al-Damman, nel sud est dell'Arabia Saudita.

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