Apre vecchia valigia e scopre la vera identità del padre e il patrimonio miliardario andato perso coi nazisti

Quando si candidò alle elezioni britanniche negli anni ’70 aveva lanciato lo slogan "Vota Easton, made in Britain", in realtà il padre di Antony Easton, Peter, era tutt’altro che un britannico ma moglie e figli non lo hanno mai saputo fino alla sua morte nel 2009 e all’apertura di una vecchia valigia che l'uomo teneva gelosamente nascosta in casa. Da quel bagaglio pieno di foto, documenti e indizi, infatti, è emerso un capitolo completamente oscuro della sua vita. Peter Easton era in realtà nato e cresciuto nella Germania prebellica con il nome di Peter Hans Rudolf Eisner, membro di una delle famiglie ebree più ricche di Berlino e con un patrimonio miliardario andato perso coi nazisti.

A raccontare quella che sembra una sceneggiatura di un film è la serie della BBC " The House at Number 48″ che ripercorre la scoperta di Antony Easton e con lui la storia del suo defunto padre e della famiglia di origine. Una rivelazione emersa da una valigia di pelle marrone che ha portato a galla la vera infanzia del padre, fatta di lusso estremo e lontana dal modesto stile di vita borghese adottato nel Regno Unito.
Da quella foto di una splendida villa di Berlino con tanto di servitori, da una immagine di una Mercedes con autista e da uno scatto del padre da bimbo con una bandiera nazista sullo sfondo, davanti agli occhi di Antony Easton è iniziato a riemergere il vero passato della famiglia paterna. Il vero nome del padre era Peter Eisner, discendente diretto di un magnate miliardario dell'acciaio, Rudolf Eisner, la cui azienda però fu spolpata e sottratta dai nazisti negli anni ’30 perché ebreo.

Insieme all’azienda, la famiglia fu costretta a cedere anche tutte le proprietà e gli averi per poter fuggire appena in tempo dalle persecuzioni e dall’Olocausto della Germania nazista e riparare in Inghilterra. Per questo Antony ora è determinato a rintracciare i discendenti di coloro che hanno rubato la fortuna della sua famiglia per chiedere indietro almeno parte dei beni come alcuni dipinti. Un primo risultato è arrivato dalla collezione del Museo Brohan di Berlino che lo ha informato dell’ intenzione di restituire il dipinto Eisenwalzwerk appartenuto al nonno, un quadro del 1910 in cui è raffigurato proprio l'interno della grande acciaieria Hahn'sche Werke della sua famiglia.
