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Anche la Svizzera dice no al nucleare: stop alle centrali dal 2034

Anche la Svizzera decide di fermare il suo cammino nucleare. Entro il 2034 tutte gli impianti saranno chiusi.
A cura di Susanna Picone
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Il no della Svizzera al nucleare

Il cammino dell’Europa intera fuori dal nucleare fa oggi un passo in avanti. Anche la vicina Svizzera ha optato per il no alle centrali nucleari. Dopo il Consiglio nazionale che aveva deciso di non rilasciare autorizzazioni per la costruzione di nuove centrali, il voto di 22 cantoni su 30 ha confermato questa decisione. Entro il 2034, quando l’ultima delle cinque centrali svizzere arriverà alla fine del suo ciclo di vita, il Paese abbandonerà dunque l’energia nucleare. Nel provvedimento però si legge una clausola voluta dai senatori secondo la quale “non sarà pronunciata nessuna proibizione di tecnologia”: una postilla che rappresenta un segnale per la ricerca che deve poter continuare anche nell’ambito nucleare.

La disattivazione delle centrali nucleari e la successiva copertura del fabbisogno energetico avranno un costo che è stato stimato tra i 2,2 e i 3,8 miliardi di franchi cioè tra lo 0,4 e lo 0,7 del Pil.

Attualmente circa il 40% dell’energia prodotta in Svizzera proviene dalle centrali nucleari. Il progetto pensato per sostituirle gioca interamente sulle fonti rinnovabili. Il Paese investirà quindi su un maggior risparmio energetico, sul potenziamento dell’energia idroelettrica, sulle importazioni e sulla produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili.

“ Occorre investire nel futuro, per la nostra economia e per i nostri figli. ”
Il Ministro dell'Energia svizzero.

Un provvedimento nato sicuramente sull’onda degli avvenimenti degli ultimi mesi: la catastrofe di Fukushima e la recente paura di Marcoule hanno indotto l’Europa intera ad interrogarsi sulla reale necessità di dedicarsi allo sviluppo di forme di energia alternative al nucleare. Per il Ministro svizzero dell’Energia non è più possibile ignorare il pericolo reale dell’energia atomica e per questo motivo il Governo si è sentito in dovere di far dire di no anche alla Svizzera.

Notizia che sicuramente renderà felici i tanti detrattori del nucleare in Italia perché è vero che noi abbiamo ormai rifiutato la possibilità di costruire gli impianti nei nostri confini ma è anche vero che le oltre trenta centrali attive e geograficamente vicine (incluse quindi le cinque della Svizzera) potenzialmente potrebbero arrecare gli stessi danni di una centrale realizzata direttamente nel nostro Paese.

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