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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Anche il Canada riconoscerà lo Stato palestinese. Israele: “È una ricompensa ad Hamas”

Il premier Mark Carney ha motivato la decisione di riconoscere la Palestina a settembre durante l’Assemblea Generale ONU citando “l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania occupata, il peggioramento della situazione umanitaria a Gaza e gli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023”. Dura la reazione degli USA.
A cura di Davide Falcioni
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Mark Carney, primo ministro canadese
Mark Carney, primo ministro canadese
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Il premier canadese Mark Carney ha annunciato che il Canada riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina a settembre, durante la prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Si tratta di una decisione storica che segna un profondo cambiamento nella politica estera del Paese, finora saldamente ancorata a una posizione di neutralità negoziale nel conflitto israelo-palestinese.

L'ambasciatore israeliano a Ottawa, Iddo Moed, ha condannato l'annuncio del premier canadese sostenendo che "premia i terroristi". Anche Donald Trump ha commentato l'iniziativa di Carney con un post sul social Truth in cui si legge che "renderà molto difficile per noi raggiungere un accordo commerciale con loro".

Con questa mossa, il Canada diventerà il terzo Paese del G7 – dopo Regno Unito e Francia – ad annunciare l’intenzione di riconoscere la Palestina come Stato indipendente nelle ultime settimane. Carney ha precisato che il riconoscimento sarà condizionato a riforme democratiche da parte dell’Autorità Palestinese, in particolare alla promessa di elezioni nel 2026 che escludano la partecipazione di Hamas.

Il Primo Ministro ha giustificato il cambio di rotta citando "l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania occupata, il peggioramento della situazione umanitaria a Gaza e gli attacchi del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas contro Israele" come motivazioni principali. "Il livello di sofferenza umana a Gaza è intollerabile e sta peggiorando rapidamente", ha dichiarato ieri in conferenza stampa. Carney ha aggiunto che il riconoscimento della Palestina dipenderà da impegni concreti da parte dell’Autorità Palestinese per "riformare profondamente la propria governance e smilitarizzare il territorio". Carney ha anche rivelato di aver discusso dell’annuncio con il Presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas.

L’annuncio ha suscitato immediate reazioni. Il Ministero degli Esteri israeliano ha definito la decisione canadese "una ricompensa per Hamas" e ha accusato Ottawa di "danneggiare gli sforzi per ottenere un cessate il fuoco a Gaza e un quadro per il rilascio degli ostaggi," secondo un post pubblicato su X. Anche i Conservatori canadesi hanno criticato la mossa, dichiarando: "Riconoscere uno Stato palestinese dopo le atrocità terroristiche del 7 ottobre invia un messaggio sbagliato al mondo"

Ampio però il sostegno interno al riconoscimento. Quasi 200 ex ambasciatori e diplomatici canadesi hanno firmato una lettera rivolta a Carney, chiedendogli di agire in nome dei valori del Paese. "I principi del Canada vengono abbandonati quotidianamente di fronte al massiccio sfollamento, ai bombardamenti indiscriminati e alla fame della popolazione civile palestinese a Gaza, così come agli attacchi violenti da parte dei coloni estremisti in Cisgiordania", si legge nella missiva.

Alla domanda se fosse stato influenzato dalle recenti decisioni di Francia e Regno Unito o se avesse consultato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Carney ha risposto seccamente che il Canada prende le proprie decisioni in politica estera in modo autonomo. Con l'annuncio del Canada, si consolida una pressione crescente sugli Stati Uniti – storici alleati di Israele – che, in caso di riconoscimento formale da parte di Londra e Parigi, resterebbero l’unico membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a non riconoscere lo Stato palestinese.

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