Anche a Londra scavata una fossa comune per i morti di coronavirus musulmani

Anche a Londra si stanno scavando fosse comuni per fronteggiare l'emergenza coronavirus: sta accadendo a Kemnal Park, nel sud est della capitale britannica, dove si stanno scavando fosse per ospitare fino a dieci salme di deceduti musulmani. L'operazione – ha spiegato il responsabile del cimitero Richard Gomersall – si è resa necessaria perché "non riusciamo a tenere il passo con le richieste di sepolture", di conseguenza non ci sarebbe il tempo per preparare delle tombe individuali per ciascun defunto. A ciò va aggiunto che i fedeli islamici sono soliti seppellire i loro cari nel giro di 24 ore dal decesso e che la cremazione è tassativamente vietata.
La notizia ha suscitato comprensibilmente un certo scalpore nel Regno Unito, anche se molte testate giornalistiche hanno specificato come per la religione islamica sia tollerabile seppellire i defunti allineati. Per questa ragione a Kemnal Park si stanno scavando fosse che possono ospitare fino a dieci bare, una accanto all'altra. Gomersall ha spiegato che la pandemia di coronavirus ha sensibilmente aumentato il numero di decessi tra gli anziani delle periferie di Londra: "Siamo costretti a celebrare funerali in rapida successione, uno dietro all'altro".
Nei giorni scorsi hanno fatto il giro del mondo le immagini della fossa comune che ospiterà anche i corpi dei morti per Covid-19 a New York City, per l'esattezza ad Hart Island, la storica isola-cimitero della città, una striscia di terreno lunga più o meno un chilometro nel cuore del Bronx, dove da sempre vengono sepolti coloro che non possono permettersi un funerale, i poveri o chi non ha una famiglia. Nella grande fosse comune vengono sepolti uomini e donne che non vengono "reclamati" da amici o parenti, e dei quali di conseguenza è l'amministrazione comunale a disporre la sepoltura.