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“Ai neonati aria e insulina per ucciderli a poche ore dal parto”, le accuse all’infermiera Lucy Letby

Secondo l’accusa, la donna avrebbe iniettato aria e insulina a i neonati quando gli altri operatori sanitari non vedevano, arrivando in alcuni casi a tentare l’assassino per ben quattro volte.
A cura di Antonio Palma
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Per lungo tempo nell'unità neonatale dell'ospedale Countess of Chester di Liverpool ha operato una "avvelenatrice seriale", “una costante presenza malevola” che ha portato alla morte di dieci neonati. Così il pubblico ministero ha descritto in aula davanti alla Manchester Crown Court il caso dell’infermiera Lucy Letby, l’operatrice accusata di aver ucciso sette neonati, cinque maschi e due femmine, e di aver tentato di uccidere altri 10 bambini, tutti poche ore dopo la nascita.

Secondo l’accusa, la donna avrebbe iniettato loro aria e insulina per ucciderli quando gli altri operatori sanitari non vedevano, arrivando in alcuni casi a tentare l’assassino per ben quattro volte prima di riuscire a uccidere alcune delle sue vittime. La signora Letby, 32enne di Hereford, dal suo canto nega tutti i 22 capi di accusa per i reati avvenuti tra il 2015 e il 2016 nell'unità neonatale di cui faceva parte.

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"Prima del gennaio 2015, le statistiche sulla mortalità dei bambini nell'unità neonatale dell’ospedale erano paragonabili ad altre unità simili. Nei successivi 18 mesi circa, c'è stato un aumento significativo del numero di bambini a rischio di morte e del numero di casi improvvisi di malori potenzialmente letali” ha spiegato l’accusa, sottolineando che l’unico comune denominatore tra tutti i casi era la presenza dell'infermiera Lucy Letby.

L’ aumento vertiginoso dei decessi e dei casi di improvviso aggravamento sono stati notati dai consulenti ospedalieri, facebo scattare gli accertamenti del caso. "Dopo aver cercato una causa, che non sono stati in grado di trovare, i consulenti hanno notato che i crolli e le morti inspiegabili avevano un denominatore comune: La presenza di una delle infermiere neonatali e di quell'infermiera era Lucy Letby” ha spiegato il Procuratore.

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"C'è un numero molto limitato di persone che avrebbero potuto essere l'avvelenatore, perché l'ingresso in un'unità neonatale è strettamente limitato e in tutti casi Lucy Letby era in servizio quando i bimbi si sono sentiti male” ha proseguito il Pm, rivelando: "Molti degli eventi in questo caso si sono verificati durante i turni di notte ma Quando Lucy Letby è stata spostata sui turni diurni, l’aumento dei malori e le morti sono passati i blocco ai turni diurni”.

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