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Accusato di stupro finge la sua morte con necrologio e scappa all’estero: la storia di Nicholas Rossi

La storia di Nicholas Rossi, statunitense che ha finto la sua morte con un necrologio ed è fuggito nel Regno Unito utilizzato decine di pseudonimi per anni: ora condannato per le violenze su due donne avvenute in Utah nel 2008.
A cura di Antonio Palma
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Accusato di essere l'autore di varie aggressioni sessuali, pochi mesi dopo essere stato identificato come l'autore di uno degli stupri, aveva pubblicato online un necrologio fingendo la sua morte e dileguandosi all'estero dove ha continuato a vivere per anni con vari nomi fino ad essere finalmente smascherato, condotto in carcere e condannato. È la storia di Nicholas Rossi, all'anagrafe Nicholas Alahverdian, trentottenne statunitense del Rhode Island fuggito nel RegnoUnito e ora condannato a una pena tra cinque anni di carcere e l'ergastolo per le violenze su due donne avvenute nel nord dello Utah nel 2008

Il necrologio della morte di Nicholas Rossi

L'uomo, denunciato più volte per aggressioni e violenze sessuali, l'aveva sempre fatta franca fino al 2018 quando fu collegato direttamente a un episodio risalente a 10 anni prima grazie all'esame del DNA. Pochi mesi dopo l'incriminazione, sui quotidiani locali apparve il necrologio che annunciava la sua morte per un linfoma non Hodgkin  il 29 febbraio 2020. In realtà, come si è scoperto successivamente, in quel momento aveva già lasciato da tempo gli Stati Uniti per attraversare l'Atlantico e stabilirsi nel Regno Unito. Qui ha vissuto prima a Bristol, nel sud-ovest dell'Inghilterra, e poi in Scozia cambiando nome e creandosi più volte nuove identità corredandole di storie più o meno plausibili.

Smascherato in un reparto covid

A smascherarlo furono alcuni sanitari del reparto Covid di un ospedale di Glasgow nel quale era arrivato proprio nel periodo della pandemia per curarsi dal virus, nel dicembre 2021. Qui infatti il personale lo riconobbe da una foto segnaletica dell'interpol che nel frattempo aveva ricostruito i suoi spostamenti e diramato a tutti gli ospedali la foto in cui erano chiari i suoi tatuaggi distintivi. Nonostante l'identificazione più volte confermata, l'uomo ha continuato a sostenere di essere Arthur Knight, un orfano nato in Irlanda che non era mai stato negli Stati Uniti, e dunque a parlare di scambio di persona.

"Un abusatore seriale di donne"

Portato in tribunale in Scozia per l'udienza di estradizione, si era presentato in sedia a rotelle, indossando alternativamente vestaglie o vestiti eleganti e coprendosi il volto con una maschera per l'ossigeno, sostenendo di essere vittima di un errore di identità. Estradato comunque negli Stati Uniti nel gennaio dello scorso anno dopo una battaglia legale, è stato processato nello Utah per due distinte accuse di stupro ad agosto e settembre.

Alla fine è emerso che nel corso degli anni aveva utilizzato decine di pseudonimi per sfuggire alle indagini. Nicholas Rossi è "un abusatore seriale di donne" e rappresenta "la vera e propria definizione di rischio di fuga" ha affermato il giudice prima di emettere la sentenza. Il 38enne però ha continuato a proclamarsi innocente, affermando in aula: "Non sono colpevole di questo. Queste donne stanno mentendo".

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