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Conflitto Israelo-Palestinese

Israele accusata di genocidio a Gaza, Corte Aja accetta il caso: “Prenda ogni misura per evitarlo”

Dopo la denuncia presentata dal Sudafrica contro Israele, la Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha dichiarato di avere la giurisdizione per decidere sui procedimenti di emergenza e ha annunciato l’ammissibilità della causa. Cosa succede adesso e quali possono essere le misure cautelari adottate nei confronti dello stato ebraico.
A cura di Ida Artiaco
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La Corte internazionale di giustizia dell'Aja si è pronunciata oggi dopo la denuncia presentata dal Sudafrica lo scorso 29 dicembre in cui accusa Israele di genocidio a Gaza. Si tratta di una sentenza storica quella di oggi, venerdì 26 gennaio 2024, seguita da vicino in Medio Oriente e in tutto il mondo.

La Corte, tramite la giudice Joan Donoghue, ha dichiarato di avere la giurisdizione per decidere sui procedimenti di emergenza e ha annunciato l'ammissibilità della causa, dicendosi inoltre "profondamente preoccupata per la perdita di vite umane a Gaza", stabilendo che almeno alcune delle denunce di violazione dei diritti umani presentate dal Sudafrica sono giustificate.

Pertanto, ritiene che vi sia sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie contro Israele. Donoghue ha ordinato a Israele stessa di "prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza" ma ha anche chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi israeliani a Gaza. Tuttavia, non ha deciso sul cessate il fuoco nella Striscia.

La giudice Joan Donoghue.
La giudice Joan Donoghue.

La giudice Joan Donoghue, aprendo la sessione del procedimento in cui il Sud Africa accusa Israele di genocidio, ha affermato che la Corte "è consapevole e preoccupata per la continua perdita di vite" in corso nella Striscia di Gaza a partire dal 7 ottobre 2023″ quando "Hamas ha attaccato Israele uccidendo 1.200 persone e Israele, per tutta risposta, ha lanciato una operazione di larga scala a Gaza che ha prodotto molte vittime e distruzioni". Poi ha proseguito affermando che "esista una controversia tra Israele e Sudafrica e attribuisce alla corte la giurisdizione per pronunciarsi sul caso. Almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio. La Corte ritiene di non poter accogliere la richiesta di Israele di archiviare il caso".

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Nella sua richiesta scritta di 84 pagine alla Corte Internazionale di Giustizia per l'apertura del procedimento, il Sudafrica aveva dichiarato: "Gli atti e le omissioni di Israele lamentate dal Sudafrica hanno carattere genocida perché sono intesi a provocare la distruzione di una parte sostanziale del territorio palestinese, del gruppo nazionale, razziale ed etnico". Secondo Pretoria, in altre parole, Israele viola la Convenzione contro il genocidio che ha ratificato nel 1950.

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Sempre la Corte internazionale di giustizia adesso potrebbe ordinare a Israele di fermare la sua campagna militare nella Striscia di Gaza, innescata dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre, o di facilitare gli aiuti umanitari. Tuttavia, non giudica se Israele stia effettivamente commettendo o meno un genocidio a Gaza in questa fase, ma emetterà ordini di emergenza mentre considera l'accusa più ampia di atti di genocidio a Gaza – un processo che probabilmente richiederà anni. Ad ogni modo, le misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia sono giuridicamente vincolanti, ma non è chiaro se Israele le rispetterà.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ordinato ai ministri di non commentare le decisioni della Corte di giustizia dell'Aja fino a quando non sia "stata elaborata una posizione ufficiale di Israele". La riferisce la radio pubblica Kan. Poi in video messaggio ha affermato che la decisione della Corte internazionale "ha giustamente respinto la richiesta oltraggiosa di negare" a Israele il diritto all'autodifesa di base a cui ha diritto come Paese. "La stessa affermazione che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi non è solo falsa, è oltraggiosa, e la volontà della Corte di discuterne è un segno di vergogna che non sarà cancellato per generazioni", ha detto.

Il ministro della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, secondo la Radio di Israele, ha già definito la Corte dell'Aja "antisemita", affermando che le sue decisioni "dimostrano ciò che era noto da tempo: il tribunale non cerca la giustizia ma solo di perseguitare il popolo ebraico".

Intanto, continuano i combattimenti: secondo gli ultimi dati pubblicati dal ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, sono almeno 26.083 i palestinesi uccisi e 64.487 feriti dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Lo riporta Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore almeno 183 persone sono state uccise e 377 ferite, secondo la stessa fonte.

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