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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

A Gaza una nuova “strage della farina”: Israele uccide decine di palestinesi in attesa di aiuti umanitari

Almeno 25 civili palestinesi sono stati uccisi mentre tentavano di raggiungere il centro di aiuti nei pressi dell’ex insediamento di Netzarim, a Gaza. Testimoni e soccorritori parlano di un attacco improvviso contro una folla di affamati in cerca di cibo e generi di prima necessità. Decine i feriti, molti in gravi condizioni.
A cura di Davide Falcioni
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Una nuova strage di disperati si è consumata nella Striscia di Gaza, dove almeno 35 palestinesi sono stati uccisi in una serie di attacchi condotti dalle forze israeliane. La maggior parte delle vittime si trovava nei pressi di un sito di distribuzione di aiuti umanitari, gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation, un'organizzazione sostenuta dagli Stati Uniti, nel cuore della Striscia.

Secondo quanto riferito dai medici degli ospedali Al-Shifa e Al-Quds, almeno 25 civili sono morti mentre tentavano di raggiungere il centro di aiuti nei pressi dell’ex insediamento di Netzarim. Testimoni e soccorritori parlano di un attacco improvviso contro una folla di civili affamati in cerca di cibo e generi di prima necessità. Decine i feriti, molti in gravi condizioni.

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Un testimone: "Non abbiamo più alcuna speranza"

Tra le voci che raccontano l’orrore c’è quella di Jaber Al Hawjeri, padre di sei figli, che si trovava sul posto nel momento dell'attacco. "Siamo andati incontro alla morte per un po’ di cibo", ha dichiarato ad Al Jazeera. "Siamo stati colpiti da fuoco, forse da droni o cecchini. Le persone cadevano ovunque. E alla fine non abbiamo ricevuto nulla". Il nipote di Al Hawjeri figura tra i feriti. "Le vittime erano ovunque… La situazione peggiora ogni giorno. Non abbiamo più alcuna speranza", ha aggiunto disperato.

Il sito di distribuzione umanitaria, uno dei pochi ancora operativi in un territorio già messo in ginocchio da un anno e mezzo di bombardamenti, rappresentava un punto cruciale per migliaia di civili affamati e sfollati. L'attacco ha suscitato indignazione tra le organizzazioni umanitarie, che da settimane denunciano l’impossibilità di garantire una distribuzione sicura degli aiuti nella Striscia.

L'Idf ha ammesso di aver sparato "colpi di avvertimento" contro i palestinesi che si sono avvicinati alle forze e "rappresentavano una minaccia".

Gli episodi di mercoledì si inseriscono in una lunga scia di attacchi a siti umanitari, già bersaglio in precedenza nonostante le protezioni previste dal diritto internazionale. Le Nazioni Unite hanno più volte chiesto l'immediata cessazione delle ostilità contro aree civili e la salvaguardia dei corridoi umanitari, ma Israele ha costantemente ignorato ogni appello. La popolazione di Gaza, ormai allo stremo, vive tra fame, paura delle bombe e sfollamenti forzati e continui, in una crisi umanitaria senza precedenti.

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MSF: "Israele attacca gli ospedali, i raid si intensificano ogni giorno"

Claire Manera, coordinatrice delle emergenze per Medici Senza Frontiere (MSF), ha raccontato ad Al Jazeera la situazione insostenibile parlando da un ospedale da campo situato nel centro della Striscia, nella città di Deir el-Balah. Manera ha denunciato un’escalation di bombardamenti nei pressi dell’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud di Gaza: "Gli attacchi si intensificano ogni giorno, sempre più vicini alla struttura".

La coordinatrice ha raccontato che solo lunedì scorso un raid aereo ha colpito l’edificio, danneggiando gravemente i soffitti della sala operatoria e del reparto di degenza, frantumando i vetri delle finestre dove erano ricoverati pazienti in condizioni critiche. "In queste condizioni è impossibile per noi continuare a operare", ha affermato. L’organizzazione umanitaria si dice profondamente preoccupata per l’assenza di protezione delle strutture mediche, che sembrano essere sempre più spesso bersaglio diretto o collaterale dei bombardamenti. "Ogni giorno temiamo che l’ospedale possa essere colpito. Ormai tutto può essere attaccato, in qualsiasi momento e senza alcun preavviso", ha dichiarato Manera.

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Un palestinese ucciso anche in Cisgiordania

Intanto, anche la Cisgiordania continua a essere teatro di violenze. A Tamoun, vicino a Tubas, un giovane palestinese è stato ucciso durante un’operazione delle forze speciali israeliane. L’ennesima incursione militare nella regione ha causato anche arresti e ostacolato i soccorsi sanitari, aggravando ulteriormente il bilancio della crisi.

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