video suggerito
video suggerito
Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

A Gaza colpito l’ultimo centro per malattie croniche rimasto attivo: “È stato il quarto attacco in 15 giorni”

Crolla sotto i bombardamenti il centro medico di Palestinian Medical Relief Society nel quartiere di Tel al-Hawa. Si tratta del quarto attacco in pochi giorni per la Ong palestinese. L’appello al mondo: “Fermare l’aggressione ai medici”.
A cura di Antonio Musella
63 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Era l'ultimo centro rimasto in piedi a Gaza City per la cura delle malattie croniche e una parte dell'edificio è completamente crollata sotto i colpi dei bombardamenti che quotidianamente colpiscono Gaza City. I missili dell'esercito israeliano hanno colpito il centro di Palestinian Medical Relief Society (PMRS), un'organizzazione socio sanitaria con sede a Ramallah, in Cisgiordania, che non ha mai smesso di operare nella Striscia dopo il 7 ottobre 2023. I team dei medici palestinesi continuano quotidianamente, in piccole squadre che girano in furgoni, a portare l'assistenza medica di base alle persone in fuga. Il centro per malattie croniche era l'ultimo struttura fissa rimasta in città e garantiva le cure a cardiopatici, diabetici, ed a tutte le persone fragili. "Il nostro personale è in pericolo – spiegano a Fanpage.it da PMRS – non sappiamo come sono le loro condizioni. Per noi è il quarto attacco in appena due settimane".

L'ultimo centro per la popolazione in fuga

Per chi è rimasto a Gaza City, ed anche per quelli che si spostano e vi ritornano continuamente a causa delle azioni belliche dell'esercito israeliano, quello di Palestinian Medical Relief Society era un punto di riferimento. Soprattutto per le persone affette da malattie croniche, che lottano per sopravvivere nell'inferno della Striscia di Gaza quotidianamente. I missili hanno colpito il centro medico nella giornata di ieri, 24 settembre. La struttura che si trova nel quartiere di Tel al-Hawa è parzialmente crollata. La parte destra dell'edificio è franata al suolo e tutto lo stabile è pericolante. All'interno ci lavoravano 52 persone, tra personale medico ed amministrativo.

"Il nostro personale è in pericolo, non sappiamo in che condizioni sono e non conosciamo la sorte dei pazienti che si trovavano all'interno" si legge nella nota inviata a Fanpage.it da PMRS. Il centro curava pazienti cardiopatici, affetti da diabete, c'erano anche i reparti di ortopedia, pneumologia, nefrologia, il centro per la cura della malnutrizione, che sta colpendo in maniera pesante la popolazione di Gaza City. Soprattutto, è stato completamente distrutto il deposito di farmaci che conteneva le scorte vitali per la popolazione. "L'attacco a questo centro medico vitale mette a repentaglio la vita di migliaia di pazienti e priva la popolazione di Gaza del suo diritto fondamentale all'assistenza sanitaria" spiegano da PMRS. "Questo attacco costituisce una palese violazione del diritto internazionale umanitario, che proibisce di prendere di mira strutture mediche e umanitarie", prosegue la nota dell'organizzazione sanitaria palestinese. I medici e gli infermieri di PMRS continuano a lavorare in piccoli team che si spostano sul territorio portando assistenza alla popolazione nei campi profughi e nelle città, come documentato anche da Fanpage.it. Nel gennaio del 2024 l'esercito israeliano aveva già distrutto l'ospedale ortopedico di Gaza gestito da PMRS, causandone la totale distruzione.

Immagine

L'appello: "Fermate l'aggressione al personale sanitario"

Per il personale medico e sanitario, rimasto nella Striscia di Gaza ad assistere la popolazione civile stremata dalla fame ed in fuga continua, muoversi sotto i colpi dell'esercito israeliano è difficilissimo, e tutti i giorni si rischia la vita. Lo è per gli operatori umanitari occidentali, ed ancora più per quelli palestinesi. Quando poi gli attacchi dell'IDF (Israeli Defense Force) sembrano prendere di mira direttamente i medici e gli infermieri, allora uno di quegli aspetti caratterizzanti del genocidio in atto si rende palese ed evidente. "Nelle ultime due settimane abbiamo subito 4 attacchi, quello alla nostra struttura di Tel al-Hawa è solo l'ultimo – ci spiegano i dirigenti di PMRS da Ramallah -. Chiediamo alla comunità internazionale, alle organizzazioni umanitarie e agli organismi per i diritti umani di intervenire immediatamente per fermare questa aggressione e garantire la protezione del personale medico e delle strutture sanitarie".

Dal 7 ottobre 2023 i media internazionali hanno potuto documentare la densità e la frequenza degli attacchi al personale sanitario, agli operatori umanitari ed a tutte quelle figure che lavorano per assistere la popolazione civile palestinese. Ed è proprio in questo contesto che la distruzione ed il danneggiamento delle strutture sanitarie non trova altra motivazione strategica se non quella di colpire la popolazione civile negandole le cure, le medicine e la stessa possibilità di poter sopravvivere. "Questa notizia arriva mentre il Ministero della Salute ha confermato che il sistema sanitario sta esalando gli ultimi respiri. È necessario agire immediatamente per proteggere l'assistenza sanitaria e preservare le vite dei palestinesi", dicono da Palestinian Medical Relief Society.

Intanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato la chiusura del valico di frontiera di Allenby, quello che collega i territori palestinesi con la Giordania. In questo momento quindi i territori palestinesi in Cisgiordania sono isolati dal mondo. Un ulteriore strumento per impedire non solo il passaggio delle persone, ma anche quello di aiuti umanitari e farmaci, che proprio dalla Giordania entrano nei territori palestinesi, attraversano quelli israeliani per poter arrivare al confine con la Striscia di Gaza.

63 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views