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Guerra in Ucraina

A che punto è la battaglia di Pokrovsk e perché questa città è così importante per Russia e Ucraina

La battaglia di Pokrovsk, città chiave nel Donetsk, è ormai al culmine: le forze russe avanzano tra le rovine, mentre gli ucraini resistono in condizioni critiche. Strategica per Mosca e simbolica per Kiev, la sua caduta ridisegnerebbe gli equilibri nel Donbas.
A cura di Davide Falcioni
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A esattamente 1.354 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell'Ucraina, Pokrovsk – un tempo vivace città industriale da 60.000 abitanti – è oggi una distesa di rovine, attraversata da mezzi militari e soldati in uno scenario spettrale: la battaglia per questa città del Donetsk, strategicamente situata su un importante snodo ferroviario e stradale, è diventata una delle più feroci e prolungate del conflitto.

Nelle ultime settimane le forze russe sono riuscite a penetrare sempre più in profondità, occupando progressivamente edifici e interi isolati. Le autorità di Kiev, dal canto loro, negano di essere completamente accerchiate, ma ammettono che "la situazione è difficile, con combattimenti casa per casa e bombardamenti continui". Il colonnello austriaco Markus Reisner, intervistato dall'emittente tedesca Deutsche Welle (DW), parla di una "situazione ormai critica" e suggerisce che "Pokrovsk potrebbe essere già caduta, anche se ufficialmente non viene detto per ragioni tattiche".

La situazione a Pokrovsk
La situazione a Pokrovsk

Perché Pokrovsk è così importante per la Russia

Ma perché questa città, anche ribattezzata "fortezza del Donetsk", è così importante per Mosca? Per il Cremlino, la conquista di Pokrovsk rappresenterebbe molto più di una vittoria militare: sarebbe un simbolo politico. Come ha sottolineato l’analista George Barros dell’Institute for the Study of War a CNN, "dal punto di vista operativo, la città ha perso parte del suo valore logistico, ma dal punto di vista politico e informativo è centrale: Putin l’ha più volte citata come obiettivo dichiarato".

Pokrovsk sarebbe infatti la più grande città conquistata da Mosca dai tempi di Bakhmut, nel 2023, e Avdiivka nel febbraio 2024. La sua caduta permetterebbe di consolidare il controllo russo sul Donetsk e di avanzare verso la cosiddetta "cintura delle fortezze ucraine" – Kostyantynivka, Druzhkivka, Kramatorsk e Sloviansk – fulcro della difesa di Kiev nell’est del paese. La BBC evidenzia che dopo la caduta di Avdiivka, Pokrovsk è diventata il successivo obiettivo naturale dell’offensiva russa. La sua conquista avvicinerebbe Vladimir Putin al traguardo politico di occupare l’intero Donbass, composto dalle regioni di Donetsk e Luhansk.

Non solo: sempre secondo gli analisti citati da DW, se l'Ucraina dovesse perdere Pokrovsk, la città diventerebbe una base centrale per le truppe russe nella regione dando alla Russia il controllo di un'area con molti grattacieli e un'intensa urbanizzazione, un luogo dove potrebbero essere ospitate migliaia di soldati. Le forze ucraine, inclusi piloti di droni, unità di guerra elettronica e unità di ricognizione, dovrebbero ritirarsi nelle aree boschive.

Insomma, per Mosca non è solo questione di territorio o di logistica. Il Cremlino mira a un successo mediatico da esibire sia in patria che all’estero, a dimostrazione che l’esercito russo "sta ancora avanzando" dopo mesi di stallo.

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Perché Pokrovsk è vitale per l’Ucraina

Per Kiev, Pokrovsk è stata finora un pilastro logistico e simbolico. Prima della guerra, era un nodo ferroviario e stradale essenziale per i collegamenti con Dnipro e Zaporizhzhia, oltre a ospitare l’ultima miniera di carbone da coke attiva in Ucraina, fondamentale per l’industria siderurgica.

"Perdere Pokrovsk significherebbe non solo un arretramento militare, ma anche la perdita di un caposaldo delle difese nel Donetsk occidentale", ha spiegato a DW la ricercatrice Marina Miron del King’s College di Londra. "Il blocco russo delle principali vie di rifornimento sta costringendo l’Ucraina a rifornire le truppe con droni aerei e terrestri. È una bomba a orologeria".

Inoltre, secondo CNN, la caduta di Pokrovsk costringerebbe Kiev a spostare le proprie linee difensive più a ovest, rendendo vulnerabili città più grandi e strategiche come Dnipro. Il rischio, secondo gli analisti, è che l’intero fronte orientale venga spinto verso una nuova fase di logoramento, con costi altissimi in vite e mezzi.

Una battaglia dal valore soprattutto simbolico

Gli esperti, dunque, concordano: Pokrovsk non è più solo un punto sulla mappa geografica dell'Ucraina. È un simbolo: per Mosca, rappresenta la dimostrazione che la "marcia verso il Donbass" continua. Per Kiev, è la prova della propria resilienza, anche quando ogni metro di terreno costa carissimi sacrifici. "Da un punto di vista militare, il valore strategico della città è ormai limitato", osserva ancora Barros su CNN, "ma da un punto di vista morale e politico, il suo destino peserà enormemente sulle prossime mosse di entrambe le parti".

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