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“Esponi il tuo maiale”. L’hashtag francese in cui le donne raccontano le violenze subite

Con l’hashtag #balancetonporc decine di donne francesi hanno raccontato su twitter gli abusi subiti dagli uomini, spesso i loro capi a lavoro. C’è chi è stata apostrofata come “cagna” e chi si è sentita dire “un giorno ti scoperò con forza”.
A cura di Davide Falcioni
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"Esponi il tuo maiale". Nei giorni in cui in tutto il mondo si discute delle molestie sessuali ad opera del produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein, anche le donne francesi si sono mobilitate sui social network e – oltre all'hashtag #metoo, con il quale molte hanno ammesso di aver subito abusi – tante donne hanno iniziato a raccontare le loro storie con un altro, ben più esplicito, hashtag: #balancetonporc. Ovvero, letteralmente, "esponi il tuo maiale". E' stata la giornalista Sandra Muller la prima a farlo venerdì scorso, con l'obiettivo esplicito di incoraggiare le altre a rompere l'omertà, segnalare le molestie sessuali subite, in particolare quelle sui luoghi di lavoro, dove spesso il ricatto assume le forme più violente e dolorose. L'invito, in particolare, è stato quello di raccontare i dettagli degli abusi. Lei per prima ha riferito di quando un ex manager le disse: "Hai seni enormi, sei la mia donna ideale. Ti farei godere tutta la notte".

L'appello lanciato da Sandra Miller è stato rapidamente accolto da molte donne, tanto che nel volgere di qualche giorno #balancetonporc è diventato uno degli hashtag più popolari in Francia, scalando le classifiche dei "trending topic" e finendo per diventare un tema centrale nel dibattito pubblico. Testimonianze sono arrivate da altre giornaliste, come Anais Denet, approcciata con violenza il primo giorno di stage. Oppure Aurore Bergé, il cui capo tentò di irrompere nella sua camera da letto nel pieno della notte, o Giulia Fois: "Il mio capo mi spinse in un corridoio angusto, mi afferrò per il collo e mi disse: ‘Un giorno ti scoperò con forza'". Julia Molkhlou, invece, ha detto di essere stata apostrofata come una "piccola cagna".

A dare un forte slancio alla campagna #balancetonporc è stato evidentemente il caso Weinstein, che da giorni riempie le cronache internazionali. L'ultima accusa al produttore cinematografico è stata quella dell'attrice britannica Lysette Anthony, che ha raccontato di essere violentata negli anni '80 dall'uomo.

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