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Emilio Fede attacca i media: “Solo ipotesi, lesa la mia dignità”

Emilio Fede smentisce le accuse a suo carico e attacca i media che, a suo dire, infangano il buon nome delle persone.
A cura di Alfonso Biondi
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Il terremoto che sta scatenando il Rubygate assume proporzioni sempre maggiori. Oltre al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a stare scomodi sono anche Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede, tutti e tre indagati per induzione e favoreggiamento aggravato della prostituzione. Fede, in particolare, che già tempo fa negò tutte le accuse, annunciando querele al "Corriere della sera" per un articolo del 2 novembre in cui Luigi Ferrarella parlava della sua posizione, ieri è tornato a difendersi.

Lo ha fatto nell’edizione serale del Tg4 di ieri, attaccando non la magistratura che, a suo avviso, ha tutto il dovere di indagare, bensì il sistema dei media, reo di affrontare la faccenda in maniera a dir poco spregiudicata:

Chiedo all’informazione di fermarsi. Certa informazione sta perseguitando le persone, sta pubblicando intercettazioni che nulla hanno a che vedere con vicende penali e voglio fare un solo commento: vergogna. Non mortificate la gente. Ci sono certi personaggi che non cito, tipo Littizzetto, che si permettono di dire porterò le arance a quello che va in galera. Roba da pazzi. La magistratura ha il diritto dovere di portare avanti le indagini, però il fatto che con questa fuga di notizie tutto questo fatto venga utilizzato sui giornali per raccontare qualunque cosa sia stata detta al telefono non è accettabile. A mio avviso è una forma di reato. Si mette a rischio la dignità delle persone che nulla hanno a che vedere con questa vicenda.

E infine arriva ad aggiungere: “Si fanno delle ipotesi. Se queste ipotesi venissero confermate io mi dimetto da direttore del Tg4

Per Fede, insomma delle intercettazioni si sta abusando un po’ troppo. Una in particolare pare proprio non essergli andata a genio: si tratta di una conversazione in cui Fede parla con Lele Mora di un prestito e di percentuale che dovrebbe spettargli. L’agente, infatti, aveva bisogno di 1 milione e 200 mila euro, e il direttore si sarebbe adoperato a perorare la causa presso Berlusconi. Nell’intercettazione Emilio Fede chiede a Mora il 30% del prestito (400 mila euro).

Il direttore del Tg4, deciso a chiarire ulteriormente la sua posizione, proprio oggi ha rilasciato un’intervista al "Fatto quotidiano" in cui ha affermato di aver partecipato solamente a delle normalissime cene e di non aver mai portato ad Arcore nessuna ragazza. Sulla telefonata avuta con Mora, poi, precisa che si trattava solamente di una battuta e che avrebbe mai fatto una cosa del genere alle spalle del suo amico Silvio.

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