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Presidenziali USA 2012

Elezioni Presidenziali Usa 2012: cosa dicono i sondaggi a 24 ore dal voto?

Chi sarà il prossimo inquilino alla Casa Bianca? Dopo una campagna lunga, dura e anche costosa, i sondaggi indicano che i candidati sono sostanzialmente alla pari. Eppure secondo Romney, “Obama può vincere”. L’attuale presidente Usa deve però fare i conti con la Cabala …
A cura di Biagio Chiariello
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E' un testa a testa che sta appassionando gli Stati Uniti. Già, perché a 24 ore circa dall'election day per la corsa alla Casa Bianca, i sondaggi demoscopici e le rilevazioni di voto sembrano concordi su un punto fondamentale: tra il presidente democratico Barack Obama e il suo avversario repubblicano Mitt Romney sarà una vera battaglia all'ultima preferenza, in quanto al momento la partita segna un sostanziale pareggio e anche nel caso in cui viene segnalato il vantaggio dell'uno piuttosto che dell'altro, lo scarto – comunque ininfluente perché per eleggere il presidente USA contano i singoli Stati conquistati e non chi prende più voti a livello nazionale – è reso nullo dal margine di errore. E in tal senso Obama sembra essere lievemente sopra Mitt Romney in 6 o 7 Stati "swing state", gli stati indecisi, quelli che alla fine diranno chi uscirà vincitore da queste presidenziali. Pennsylvania, Minnesota, Virginia, Wisconsin, Iowa, Florida e sopratutto Ohio. Quest'ultimo è lo stato che per la sua storica centralità elettorale deciderà chi sarà il prossimo inquilino alla Casa Bianca.

Cosa dicono i sondaggi? – Di parità parla l'ultima rilevazione Rasmussen, che segnala il presidente e il suo sfidante pari al 49%. Testa a testa Obama-Romney anche  per un sondaggio di Abc news/ Washington Post: entrambi raccolgono il 48% delle intenzioni di voto, ma ci sarebbero delle significative differenze tra gruppi sociali ed etnici: Obama è preferito dalle donne con una percentuale del 6% Romney dagli uomini per il 7%. Il 20% degli elettori bianchi vota per Romney, mentre Obama raccoglie il 59% delle preferenze tra gli altri elettori. Secondo Reuters/Ipsos invece l'attuale presidente USA è al 48% mentre Romney è al 44%, quando il precedente sondaggio dello stesso istituto tra i probabili elettori dava Obama avanti di un solo punto sul suo rivale. Lo stesso. Anche secondo un sondaggio Usa Today-Gallup, Obama è in vantaggio su Romney Obama con il 50% delle preferenze fra gli elettori registrati: «E' la prima volta da quando Romney ha conquistato la nomination repubblicana che uno dei due candidati raggiunge il 50% e si tratta del maggior margine fra i due dalla scorsa primavera». La rivelazione statistica da Romney al 46%.  Tuttavia a differenza degli altri istituti Gallup dice che Obama e Romney sono pari con il 48% negli "stati indecisi" cruciali nella corsa alla Casa Bianca, e cioè: Colorado, Florida, Iowa, Michigan, Nevada, New Hampshire, New Mexico, North Carolina, Ohio, Pennsylvania, Virginia e Wisconsin.

"Obama può vincere" – Infine, c'è il rilevamento pubblicato dal Pew Research Center, uno degli istituti più affidabili, relativo agli orientamenti di voto nell'ultimo weekend pre elettorale: Obama è in vantaggio di tre punti su Romney, 48% a 45%. Insomma, come si è lasciato sfuggire il candidato repubblicano:  "Obama può vincere". L'ex governatore del Massachusetts lo ha detto durante un comizio in Ohio, per quello che è solo l'ultima delle sue gaffe "elettorali": «Perdere contro Barack Obama è possibile, ma non è probabile che il presidente uscente vinca le elezioni».

La cabala contro Obama? – Tutto facile, dunque, per Obama. Forse sì, anche se il presidente deve fare i conti con un cattivo presagio: la sconfitta dei Redskins, squadra di football di Washington D.C. E' infatti dal 1940, quando i Redskin hanno iniziato a rappresentare la capitale nella National Football League, che il presidente o il partito in carica hanno perso o vinto le elezioni a secondo del risultato ottenuto dalla squadra nel match precedente all'election day. 18 election day "condizionati" dai Redskins, ma con una importante eccezione:  2004, vittoria e, sopratutto, riconferma alla Casa Bianca di George W. Bush sul democratico John Kerry, i Redskins furono sconfitti per 28 a 13 dai Green Bay Packers. Anche in occasione del trionfo di  Obama nel 2008, questa sorta di superstizione tra sport e politica fu rispettata: Barack sconfisse il candidato repubblicano – quindi del partito che era stato alla Casa Bianca per otto anni – John McCain dopo che la squadra di football fu demolita dai Pittsburgh Steelers per 23 a 6. Ieri, però i Redskins hanno perso in casa contro i mediocri Panthers della North Carolina e tra le file dei repubblicani c'è una speranza in più.

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