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Egitto, nuovi scontri: l’esercito accusato di sostenere il regime di Mubarak, due morti

Due morti in piazza Tharir, in Egitto, dopo che la popolazione radunatta per una manifestazione contro l’esercito non ha rispettato il coprifuoco. Il popolo accusa i militare di proteggere gli uomini di Hosni Mubarak ancora al comando nel paese.
A cura di Alessio Viscardi
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Torna a scorrere il sangue in Egitto, dopo le pacifiche rivolte di piazza Tahrir che hanno portato alla fuga del dittatore Hosni Mubarak e all'instaurazione di un governo temporaneo sorretto dall'esercito. Nella notte nuovi scontri nella piazza più famosa del nord-Africa, due morti sul campo. La popolazione accusa l'esercito di proteggere gli uomini del regime di Mubarak che sono ancora nel paese e di non voler dare una piena democrazia al governo egiziano. Nonostante il dittatore sia stato cacciato lo scorso 11 febbraio, il popolo dell'Egitto non è ancora soddisfatto e chiede a gran voce che i gerarchi dell'esercito di Mubarak vengano sostituiti.

Durante le proteste che hanno avuto luogo nella notte, due persone sarebbero state uccise con colpi di arma da fuoco dall'esercito. Gli insorti hanno dato alle fiamme un autobus per il trasporto delle truppe militari, mentre piazza Tahrir è stata nuovamente sigillata con barricate e filo spinato dai soldati. Per disperdere la folla accalcata in piazza, l'esercito ha cominciato a sparare ad altezza d'uomo. Ieri si era tenuta proprio in piazza Tahrir una grande manifestazione per chiedere che l'ex-presidente dell'Egitto e la sua famiglia fossero processati velocemente. Molti manifestanti erano rimasti in piazza anche dopo il coprifuoco, il che ha causato la reazione dei militari.

Durante la protesta sono stati scanditi slogan conto Mohamed Hussein Tantawi, capo di Stato maggiore dell'esercito e al governo dalla cacciata di Hosni Mubarak. Alcuni ufficiale dell'esercito hanno disertato e si sono accampati in piazza assieme ai manifestanti. La richiesta fatta ai vertici è un cambio di amministrazione e l'eliminazione degli uomini di Mubarak dai ruoli di comando.

Il governo di transizione dell'Egitto, sorretto dall'esercito, ha diramato comunicati formali in cui i manifestanti vengono definiti “fuorilegge” e rende noto che piazza Tahrir è stata sgomberata con l'aiuto dei civili. Per la Nato, impegnata nell'operazione militare "Odissea all'Alba" in Libia, un ulteriore elemento di preoccupazione in nord-Africa.

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