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Statali in malattia, ecco i costi. Ma si perdono più giorni di lavoro nel privato

Secondo i risultati emersi da una ricerca della CGIA di Mestre, in un anno si persi 30 milioni di giorni. Per il lunedì un certificato medico su tre: è la giornata in cui ci si ammala di più. Le cifre comunque sono in miglioramento rispetto a qualche anno fa.
A cura di Biagio Chiariello
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I dipendenti pubblici si ammalano in media 2,62 volte l'anno e rimangono a casa 17,71 giorni. E' il dato fornito dalla Cgia di Mestre, elaborando gli ultimi numeri (relativi 2012) forniti dall'Inps sul pubblico impiego.  Complessivamente sono stati quasi 106 milioni i giorni di malattia persi durante tutto l’anno. Dai numeri dalla Associazione Artigiani Piccole Imprese emerge comunque che, se nel settore pubblico ci si ammala più spesso, mediamente “si perdono meno giorni di lavoro che nel settore privato: i giorni di malattia medi registrati tra i lavoratori del pubblico impiego sono stati16,72 (con 2,62 eventi per lavoratore), nel settore privato, invece, le assenze per malattia hanno toccato i 18,11 giorni (con un numero medio di eventi per lavoratore uguale a 2,08)”. Altro dato interessante che emerge dalla rilevazione della CGIA di Mestre è che il giorno in cui vengono presentati più certificati medici è il lunedì. Su oltre 13 milioni e 365 mila eventi di malattia registrati due anni fa, oltre 4 milioni (pari al 30,7 per cento del totale) sono stati denunciati a inizio della settimana.

Assenze PA, situazione in miglioramento

Va comunque detto che, secondo le rilevazione del Dipartimento della Funzione pubblica, che attraverso il portale PerlaPa effettua un monitoraggio mensile delle assenze per malattia nel pubblico impiego, negli ultimi anni c’è stato un miglioramento rispetto al passato, quando la forbice era leggermente più ampia. Se nel mese di gennaio del 2008 le assenze medie per motivi di salute tra gli statali erano state di 1,42 giorni, a gennaio del 2014 erano calate a 0,930 giorni. Una tendenza in costante riduzione. L'ultima rilevazione effettuata risale ad agosto dello scorso anno, quando la media di giorni di assenza per malattia nella Pubblica amministrazione era stata di 0,558 giorni contro i 0,79 della verifica compiuta ad agosto del 2008.

Merito del ‘metodo Brunetta'?

Secondo quanto scrive il Messaggero, il trend positivo si deve anche al ‘metodo Brunetta’. L'ex titolare della Funzione Pubblica aveva dichiarato guerra all'assenteismo nella pubblica amministrazione, coniando il termine "fannulloni".

“La stretta, in qualche modo, avrebbe iniziato già a dare i suoi effetti come dimostrano i dati del monitoraggio mensile effettuati dal ministero oggi guidato da Marianna Madia, e che da settantaquattro mesi consecutivi non fanno altro che registrare delle diminuzioni nei tassi di assenze per malattia dei dipendenti pubblici. Tanto è vero che in una recente audizione parlamentare, lo stesso sottosegretario Angelo Rughetti, ha ammesso che oramai il livello di assenteismo degli statali italiani è allineato con quello dei principali paesi europei e, dunque, si potrebbe anche allentare la stretta di Brunetta, esentando dalla visita fiscale chi si assenta per una sola giornata. Ma non è tutto oro quel che luccica. Le medie, del resto, sono come i polli di Trilussa, che se qualcuno ne mangia uno intero e un altro nessuno alla fine risulta che ne hanno mangiato mezzo a testa. Dunque per capire qual è la reale situazione delle malattie nella Pubblica amministrazione, bisogna guardare i dati dei singoli comparti.

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