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Rapporto Coop 2025: più attenzione al risparmio, cibo alleato della salute e meno italiani al ristorante

Il Rapporto Coop 2025 fotografa un’Italia tra incertezze globali e mutamenti nei consumi: cresce preoccupazione per guerra e disuguaglianze, mentre gli italiani puntano su risparmio, sostenibilità e qualità della vita. Il cibo emerge come protagonista, tra attenzione alla salute, scelte domestiche (cala la spesa per la ristorazione) e preferenza per prodotti freschi, biologici e alternativi. Cresce anche l’interesse per spiritualità e religione.
A cura di Biagio Chiariello
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Presentata l’anteprima digitale del Rapporto Coop 2025 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, curato dall’Ufficio Studi Coop con il contributo di Nomisma, NielsenIQ, Circana, GS1-Osservatorio Immagino, CSO Servizi, GfK e Mediobanca. L’indagine, realizzata con il supporto di AI generativa come ChatGPT, Gemini e Midjourney, offre una fotografia approfondita degli italiani, dei loro comportamenti, priorità e aspettative, con particolare attenzione al rapporto con il cibo e i consumi quotidiani.

Il contesto globale descritto dal Rapporto è definito come un’“età del caos”: aumentano guerre e spesa militare (+17% tra il 2022 e il 2024, pari a 2,7 trilioni di dollari), si chiudono le frontiere, mutano i rapporti di forza internazionali e la leadership americana appare per la prima volta in discussione, a vantaggio di potenze asiatiche e dei Paesi del Sud del mondo. La Cina cresce intorno al +5% annuo del Pil, l’India oltre il +6%, mentre Usa e UE registrano tassi molto più contenuti (+1,9% e +1%). “Benché persistano dubbi e timori”, sottolinea il Rapporto, “la tecnologia e l’intelligenza artificiale sono viste come moltiplicatori del progresso economico e sociale, con impatti potenziali sul Pil globale fino al +20%-+30% annuo”.

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In Europa, nonostante il peso economico e commerciale e la tenuta dei diritti fondamentali, la governance incompiuta limita la capacità di reazione. L’Italia, pur mantenendo stabilità politica e sociale, mostra segnali di rallentamento economico: il Pil 2025-2026 dovrebbe crescere dello 0,5% annuo, con gli opinion leader più pessimisti che stimano addirittura +0,1% nel 2026. Cresce l’occupazione (+840.000 nuovi occupati), ma cala la produttività per ora lavorata (-1,4%), in controtendenza rispetto all’Europa, segno di un’economia con pochi settori ad alto valore aggiunto e un lavoro poco qualificato. La concentrazione della ricchezza è elevata: il 10% della popolazione detiene il 58% delle risorse economiche. “A fronte di un’occupazione in crescita, fa difetto all’Italia la produttività per ora lavorata”, osserva il Rapporto.

Il nuovo mood degli italiani riflette l’incertezza globale. Dal 2022 crescono timore (dal 20% al 39%), inquietudine (dal 24% al 37%) e allerta (dal 16% al 25%), mentre diminuiscono serenità (dal 34% al 24%) e fiducia (dal 27% al 24%). Circa la metà degli italiani accetta la possibilità di un conflitto armato. In risposta, crescono priorità legate alla pace e ai diritti civili (64%), alla lotta contro fame e povertà e alle disuguaglianze di genere (55%) e alla garanzia di lavoro dignitoso (62%).

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Il Rapporto segnala un’Italia più idealista e pragmatica, attenta al risparmio: la spesa complessiva delle famiglie cresce dello 0,5% in cinque anni, oltre metà è assorbita da esigenze quotidiane e il risparmio guida le decisioni di acquisto per il 42% degli italiani. La società dei consumi tradizionale è messa in discussione: prevale la cura dell’esperienza e la ricerca di sostenibilità. Cresce l’interesse per prodotti second hand e per riparazioni, mentre la tecnologia è selezionata per utilità e non gratificazione, con gli acquisti tecnologici totali pari a 16,5 miliardi di euro (+1,2%). Smartphone e prodotti elettronici di consumo calano, mentre elettrodomestici e dispositivi per la cura personale registrano performance elevate.

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Il cibo resta centrale nelle scelte quotidiane e diventa alleato della salute. Nei primi sei mesi del 2025 cala la spesa per la ristorazione fuori casa (-2,2%) e un italiano su tre prevede di ridurla ulteriormente. La spesa domestica cresce (+3,8% a valore, +2% a volume), trainata da frutta, verdura e altri freschi, con una netta attenzione al biologico e ai sostituti vegetali delle proteine (+20,9%), che crescono dieci volte più delle carni. Sale la consapevolezza alimentare: 7 italiani su 10 leggono etichette nutrizionali, mentre un quarto controlla il peso settimanalmente, contribuendo al boom delle bilance (+55% per le persone, +5,5% per gli alimenti). Avanza il no-alcohol, soprattutto tra i giovani (15,4 milioni di italiani), e cresce l’uso di farmaci per il metabolismo e il controllo del peso.

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Anche l’intelligenza artificiale si integra nella vita quotidiana: il 49% la usa in ambito domestico, il 45% la impiegherebbe per le pulizie, il 25% per l’assistenza agli anziani, il 24% per guida e preparazione dei pasti. L’AI si colloca a metà tra amica, maggiordomo e badante, riflettendo una crescente familiarità con tecnologie avanzate orientate al servizio personale.

Sul fronte dei comportamenti e dei valori, gli italiani privilegiano onestà (50%), rispetto (46%) e sono meno interessati a ricchezza, successo e carriera (10% e 7%). Cresce l’interesse per spiritualità e religione (45% tra uomini e under 35), così come il richiamo alla nostalgia, testimoniato dalla popolarità del vintage, dei remake televisivi e cinematografici, e dal 54% della Generazione Z che dichiara di preferire il periodo dei propri genitori.

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Secondo Maura Latini, Presidente Coop Italia, “il compito primario della cooperazione di consumatori è stare a fianco delle famiglie, tutelare il loro potere d’acquisto, unire convenienza, qualità e sicurezza”. Domenico Brisigotti, Direttore Generale, osserva: “La debolezza della domanda è reale, ma la strategia di marca privata e promozioni mirate dà risultati: le vendite di Coop crescono più del mercato, migliorando il giudizio dei consumatori”. Ernesto Dalle Rive, Presidente Ancc-Coop, conclude: “Affrontiamo le emergenze sociali con strategie di efficientamento, garantendo welfare e qualità dell’offerta occupazionale, disponibili a confronto su filiere e politiche strutturali”.

Il Rapporto Coop 2025 fotografa così un’Italia consapevole, attenta ai diritti, orientata alla sostenibilità, prudente ma resiliente, dove cibo, tecnologia e valori emergono come indicatori chiave di scelte quotidiane e stili di vita. Gli italiani appaiono pronti a ridefinire consumi, priorità e modelli di comportamento, in un contesto di incertezze globali e sfide sociali senza precedenti.

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