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Prezzo della benzina mai così alto dal 2013: quanto aumentano i costi per i cittadini

Il caro-benzina tocca livelli record che non si registravano dal settembre del 2013. Il prezzo sale a 1,778 euro: il pieno costa 15 euro in più del 2021, ma i rincari per i cittadini non finiscono qui. Crescita fino a +35% sui costi di frutta e verdura.
A cura di Ida Artiaco
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Vola il caro-benzina in Italia, che tocca livelli record che non si registravano dal settembre del 2013. Il prezzo medio del carburante in modalità self costa infatti 2,43 centesimi in più rispetto alla settimana scorsa (da 1,754 euro a 1,778) e ha raggiunto il massimo da ben dieci anni. Il costo del gasolio è invece salito di 2,69 centesimi (da 1,620 a 1,647). Stabile il Gpl, da 0,817 euro a 0,816 e mentre il gasolio da riscaldamento è salito di 2,92 centesimi (da 1,436 a 1,466), secondo la rilevazione settimanale del ministero della Transizione ecologica. Il che si traduce in rincari significativi per le famiglie, già pesantemente colpite dal caro-bollette.

Quando costa adesso il pieno di benzina

Con questi prezzi, per fare esempi concreti, per un serbatoio da 50 litri si paga 1,22 euro in più per la benzina e 1,35 euro in più per il gasolio. Secondo alcune stime del Codacons, fare un pieno oggi costa di media ben 15 euro in più rispetto all’anno scorso. "Agli effetti diretti vanno aggiunti quelli indiretti sui prezzi al dettaglio – ha precisato il presidente Carlo Rienzi -, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma, e che a costi di trasporto più elevati corrispondono listini al dettaglio più cari, con un duplice danno per le tasche delle famiglie". Secondo l’Unione nazionale consumatori per i contribuenti l’aumento dei costi dei carburanti si tradurrà in una stangata da 363 euro per la benzina e da 361 per il gasolio.

Le conseguenze del caro-benzina per i consumatori

Secondo le associazioni dei consumatori, il caro-benzina potrebbe dunque portare ad una serie rincari anche per quanto riguarda altri prodotti. In Italia, infatti, circa l’85% delle merci viaggia su gomma e le ripercussioni sono inevitabili. Secondo Colidretti, l’aumento del prezzo dei carburanti rischia di aggravare "il gap competitivo del nostro Paese che deve affrontare i costi per il trasporto merci superiori dell’11% rispetto alla media europea per un valore di 13 miliardi all’anno. Il tutto con un effetto valanga ancora più evidente sul carrello della spesa". Il che si tradurrebbe in un aumento dei costi della logistica che porterebbe a sua volta a una crescita fino al 35% sui costi per frutta e verdura. "Famiglie e attività produttive sono così schiacciate sia dal caro-bollette, sia dall’escalation dei prezzi di benzina e gasolio, ed è necessario un intervento del Governo perché, senza misure per contenere la crescita dei prezzi, il potere d’acquisto dei cittadini subirà un duro contraccolpo e le conseguenze si faranno sentire direttamente sui consumi", è stato il commento di Assoutenti.

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