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Offshoreleaks, lo scandalo sui super evasori di tutto il mondo. Coinvolti anche 200 italiani

Sotto accusa 122.000 società e trust, 12.000 intermediari finanziari e 130.000 privati. Ci sono anche 200 italiani.
A cura di Davide Falcioni
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Da molti è stato definito come il più grande scandalo fiscale planetario: stiamo parlando di Offshoreleaks, ovvero le rivelazioni sui conti esteri di molti tra i personaggi più influenti del mondo, compresi 200 italiani. L‘Icij – il consorzio internazionale dei giornalisti d'inchiesta con sede a Washington, da cui è partita l'indagine coordinata da 38 testate internazionali – è venuto in possesso di 2,5 milioni di documenti che rivelano i conti segreti e le transazioni nascoste nei forzieri dei ricchi di tutto il mondo. I documenti – contratti, fax, copie di passaporti, mail, corrispondenza bancaria – provengono da società specializzate nella costituzione di società offshore e riguardano in totale 122.000 società e trust, 12.000 intermediari finanziari e 130.000 privati. Fra i media che indagano vi sono il "Washington Post", la BBC, "The Guardian", "Le Monde", "Die Suddeutsche Zeitung" e "Asahi Shimbun".

Lo scandalo è enorme e coinvolge funzionari governativi e loro familiari di molti Paesi, compresa la Francia, già scossa dallo scandalo Cahuzac: secondo quanto pubblica oggi Le Monde, Jean-Jacques Augier, 59enne uomo d'affari francese che è stato il tesoriere della sua campagna elettorale nel 2012, risultata essere titolare di due società offshore alle Cayman, il paradiso fiscale nei Caraibi. L'inchiesta è stata condotta dal giornale francese sulla base dei documenti forniti dal consorzio dei giornalisti investigativi. Ma nell'elenco ci sono anche "individui e compagnie legati al caso Magnitsky", l'avvocato russo del Fondo Hermitage Capital morto in carcere nel 2009, dopo aver denunciato un complesso schema di frode fiscale messo in atto da alcuni funzionari ai vertici dell'amministrazione pubblica in Russia.

Ma ci sono anche 4000 americani, tra i quali quella Denise Rich il cui marito petroliere venne condannato nel 2001 per evasione fiscale, poi graziato: per la moglie fondi neri per 144 milioni di dollari e uno yacht non dichiarato. E tra i nomi c'è anche quello del ministro delle Finanze della Mongolia Bayartsogt Sangajav, detentore di un fondo da un milione di dollari in Cina, mentre la figlia del presidente filippino Marcos detiene quote di una società, la Sintrat, senza farne menzione nella sua dichiarazione dei redditi. Il nome del presidente dell'Azerbaigian, insieme a quello dei suoi familiari, ricorre spesso. Il Canada è presente con l'ex politico Merchant Tony, che ha depositato in un paradiso fiscale 800mila dollari. E decine di altri nomi verranno pubblicati solo nei prossimi giorni.

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