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L’agenzia Standard & Poor’s conferma il rating italiano a BBB: outlook resta negativo

Standard & Poor’s conferma il rating dell’Italia a BBB, lasciando anche l’outlook negativo. Secondo S&P l’economia italiana è finita in recessione a causa di un’inversione di tendenza sul fronte delle riforme e della volatilità della domanda esterna. Il Pil sarà dello 0,1% nel 2019 e il debito pubblico è in rialzo.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’agenzia di rating Standard & Poor’s conferma il rating italiano a BBB, con outlook negativo, come comunicato dallo stesso istituto attraverso una nota. Secondo l’agenzia “i rischi per la posizione fiscale dell’Italia stanno crescendo”: la previsione per il 2019 è di un deficit al 2,6% del Pil, contro il 2,4% preventivato dal governo. Per quanto riguarda il debito pubblico, vedrà un leggero aumento nei prossimi anni arrivando al 132,7% del Pil nel 2022. Secondo S&P l’economia italiana è finita in recessione a causa di un’inversione di tendenza sul fronte delle riforme e della volatilità della domanda esterna. Allo stesso tempo, l’agenzia sottolinea che il debito pubblico è in rialzo mentre quello privato è in calo.

L’istituto avvisa anche che potrebbe tagliare il rating italiano entro i prossimi 24 mesi se dovesse aumentare il deficit, così come il debito, al di sopra delle stime. Ma anche se dovesse esserci “un marcato deterioramento delle condizioni finanziarie del governo italiano e delle sue banche”, o se “il cambio di politiche indebolisse la crescita potenziale italiana”. Mentre la possibilità di riportare l’outlook da negativo a stabile avverrebbe nel caso in cui si “dovesse vedere una ripresa economica in Italia, una crescita dell'occupazione e un miglioramento delle finanze pubbliche”.

Il Pil nel 2019 viene previsto allo 0,1%, in termini reali, soprattutto a causa dell’effetto negativo del calo del Pil nella seconda metà del 2018. Nel 2020, invece, il Pil si attesterà allo 0,6%, una crescita ben al di sotto di quella europea, che sarà più del doppio all’1,4%. In Italia “la crescita è in stallo, mentre le nuove politiche potrebbero aumentare la rigidità del mercato del lavoro”. Inoltre, l’agenzia sottolinea che “l’attuale piano economico e di bilancio del governo ha avuto un ruolo nell'ingresso dell'economia italiana in una recessione tecnica durante la seconda metà del 2018”.

In generale, in Italia si registra sia per il governo che per le banche “un marcato deterioramento delle condizioni finanziarie esterne”. A indebolire il potenziale di crescita, secondo l’istituto, sono anche i “continui cambiamenti politici”. Secondo S&P, inoltre, “i rischi per la posizione di bilancio dell'Italia stanno aumentando. Il governo italiano sta invertendo il processo di consolidamento di bilancio”.

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