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La Bce taglia le stime di crescita nell’Eurozona: “Calerà anche inflazione, tassi restano invariati”

Secondo la Bce il Pil nell’Eurozona quest’anno crescerà solo dello 0,6%, rispetto allo 0,8% che si prevedeva invece lo scorso dicembre. In discesa, però, anche l’inflazione: per quanto riguarda i tassi di interesse, invece, resteranno ancora per un po’ invariati.
A cura di Annalisa Girardi
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La Banca centrale europea ha tagliato le stime di crescita per il 2024. Secondo Francoforte il Pil nell'Eurozona quest'anno crescerà solo dello 0,6%, rispetto allo 0,8% che si prevedeva invece lo scorso dicembre. Nel 2025, però, gli economisti centrali si aspettano una ripresa: il prossimo anno, infatti il Pil dovrebbe crescere dell'1,5% e aumentare ancora dell'1,6% nel 2026, sostenuto da consumi e investimenti.

La Bce ha anche diffuso le sue previsioni per quanto riguarda l'inflazione, rivedendole anche in questo caso a ribasso rispetto al dato di dicembre: secondo le nuove stime nel 2024 il livello di inflazione scenderà al 2,3% (rispetto al 2,7% che si supponeva qualche mese fa) e poi ulteriormente al 2% nel 2025 e all'1,9% nel 2026.

Ad ogni modo, nonostante queste previsioni, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse: "I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale – si legge in una nota – rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%". Al termine della riunione del Consiglio direttivo la presidente della Bce, Christine Lagarde, è intervenuta in conferenza stampa. E ha detto: "Anche se gran parte degli indicatori d'inflazione sono ulteriormente rallentati, restano pressioni inflazionistiche interne, specialmente la crescita dei salari".

Su un possibile taglio dei tassi in futuro, Lagarde ha spiegato che "siamo nel mezzo del processo di disinflaizone, facciamo buoni progressi e siamo più fiduciosi ma non siamo ancora sufficientemente sicuri, ma chiaramente ci servono più dati che arriveranno nei prossimi mesi, ne sapremo di più ad aprile e molto di più a giugno".

In generale, ha proseguito, l'economia dell'Eurozona "resta debole". Tuttavia, ha aggiunto, "le indagini indicano una graduale ripresa nel corso di quest'anno, mentre l'inflazione cala e i salari continuano a salire i redditi reali dovrebbero rimbalzare, e sostenere la crescita, mentre l'effetto deprimente dei passati rialzi dei tassi dovrebbe gradualmente attenuarsi".

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