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L’aumento dell’IVA al 22%? Una stangata da 349 euro a famiglia

Se non sarà scongiurato il previsto aumento dell’Iva a Luglio, a farne le spese saranno in particolare le famiglie più numerose, secondo i calcoli dell’associazione italiana delle microimprese (Comitas).
A cura di Biagio Chiariello
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Se il Governo non riuscirà a scongiurarne l’aumento, dal 1° luglio l’aliquota IVA del 21% salirà al 22%. Notizia infausta, si sa. Anche perché gli effetti negativi di questo incremento sono piuttosto considerevoli: Comitas li ha quantificati in 349 euro annui (a parità di consumi rispetto al 2012, per famiglie composte da 5 persone). Secondo l'associazione italiana delle microimprese, l'aumento dell'aliquota graverà in modo particolare sui nuclei familiari più numerosi (cinque persone, appunto). Le famiglie con 4 componenti dovranno invece sobbarcarsi una maggiore spesa di circa 279 euro annui, contro i 209 euro di un nucleo di 3 persone. "A questi dati occorre però -prosegue Comitas- aggiungere gli effetti negativi che l'incremento dell'Iva determinerà sui consumi. Le famiglie reagiranno infatti al rincaro dei prezzi riducendo gli acquisti, con una ulteriore contrazione dei consumi compresa tra il -2,5% e il -3%". Proprio la riduzione dei consumi aggraverebbe, dice Comitas, "lo stato comatoso di migliaia di esercizi commerciali, che pagano il prezzo di acquisti costantemente in declino e potere d'acquisto degli italiani ridotto al lumicino". Non è un caso se l'associazione italiana delle microimprese, chiede al Governo Letta di "bloccare il provvedimento, che rappresenterebbe una disgrazia per cittadini e imprese"."Se l'aumento dell'Iva non sarà evitato -conclude Comitas- 50.000 negozi saranno costretti a chiudere i battenti entro il 2013″.

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