Istat: inflazione mai così bassa dal 2009. Dieci città in deflazione

L'inflazione a luglio si ferma allo 0,1%, dallo 0,3% di giugno, e in questo modo scende al livello più basso dall'agosto del 2009. La stima definitiva dell'Istat conferma il dato preliminare e segna il terzo calo consecutivo del costo della vita. Su base mensile i prezzi al consumo diminuiscono dello 0,1%. Secondo l'istituto di statistica, “il rallentamento dell'inflazione è principalmente imputabile all'ampliarsi della flessione dei prezzi degli energetici regolamentati”, mentre “il contributo di altri raggruppamenti di prodotto è marginale”. Il calo mensile dell’indice generale è da attribuire principalmente ai ribassi dei prezzi della frutta fresca (-9,0%) e dei vegetali freschi (-3,8%), su cui incidono fattori di natura stagionale e dei prezzi degli Energetici regolamentati (-3,1%); a contenere questo calo sono i rialzi mensili dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,5%), anch’essi influenzati da fattori stagionali. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, a luglio hanno registrato un calo annuo dello 0,6%. A rilevarlo ancora l'Istat, diffondendo i dati definitivi sul cosiddetto “carrello della spesa”. Su base mensile il ribasso è dello 0,7%. Si tratta della flessione più forte da quasi dieci anni: viene infatti eguagliata la diminuzione già registrata nel gennaio del 2005. Per trovare un ribasso ancora più profondo bisogna invece tornare indietro al settembre del 1997 (-0,9%).
Istat: dieci grandi città in deflazione
L’Istat rileva anche che dieci grandi città italiane, compresa la capitale Roma, sono in deflazione, cioè registrano un calo del livello generale dei prezzi, fenomeno opposto all'inflazione. I prezzi a luglio risultano in discesa, su base annua, in diversi capoluoghi di regione o provincia autonoma: Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%) e Potenza (-0,1%). Giù anche a Livorno (-0,7%), Verona (-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%). Ha subito commentato i dati Istat il presidente del Codacons Carlo Rienzi, secondo il quale “sono lo specchio della grave crisi dei consumi”. “Siamo in pieno allarme deflazione, e l'economia italiana sta rischiando un vero e proprio infarto”, ha sottolineato in una nota. Per l'associazione a tutela del consumatore ora “il governo deve correre ai ripari incentivando i consumi e riducendo la pressione fiscale specie per le famiglie a reddito medio-basso”.