Ipotesi aumento accise sui carburanti per finanziare il rinvio dell’incremento Iva

Aumenti del costo del carburante all'orizzonte? Forse sì, almeno stando a quanto ipotizzato dal Messaggero, secondo cui l'incremento delle accise del carburante permetterebbe di finanziare il rinvio dell'aumento dell'Iva e con qualche probabilità fornirebbe un ulteriore introito di 500 milioni per gli ammortizzatori sociali in deroga. Si tratterebbe dell'ipotesi studiata ieri dal Ministro dell'Economia Saccomanni. L'aumento delle accise sarebbe di 4-5 centesimi di euro al litro, ma come è comprensibile l'avanzamento di una simile proposta non risulterebbe gradita ai cittadini.
Tuttavia, come spiega il quotidiano romano, "c’è la preoccupazione di mettere insieme tutti i miliardi necessari ma anche quella di definire uno schema del tutto credibile agli occhi dell’Unione europea, che vigila sul rispetto degli impegni da parte del nostro Paese. E c’è un problema oggettivo di tempi: un arco temporale di soli tre mesi rende molto difficili gli interventi sulle spese e più dolorosi quelle sulle entrate. Dunque del menu messo a punto fanno parte ulteriori tagli dei bilanci dei ministeri, ma si punta a che ad un’operazione di rinvio di spese già finanziate ma ritenute a questo punto non prioritarie".
Ma quanto costerà ai cittadini l'aumento delle accise sui carburanti? Secondo uno studio effettuato dal Sole 24 Ore potrebbe pesare di più dell'aumento di un punto dell'Iva. Nel settembre del 2011 il governò varò un aumento dell'imposta dal 20 al 21%, e qualche mese prima il prezzo del carburante. L'Istat ha valutato gli effetti di queste mosse e li ha resi pubblici nell'ultimo Rapporto annuale. Il Sole spiega: "La simulazione prende in considerazione le famiglie secondo una scala divisa in cinque blocchi per capacità di spesa equivalente. L'aggravio di spesa complessivo per il 20% delle famiglie più disagiate è risultato percentualmente inferiore a quello del 20% delle famiglie più ricche (rispettivamente 0,78 per cento e 0,86 per cento). Mentre per le famiglie "centrali", l'aggravio è stato più elevato rispetto a quelle del 20% più alto (compreso tra lo 0,88 e lo 0,92 per cento). Guardando però alla composizione dell'aggravio di spesa, la simulazione stima una maggiore incidenza della variazione delle accise sulla spesa del primo quinto di famiglie rispetto a quella dell'ultimo quinto (rispettivamente pari a 0,53 per cento e 0,48 per cento). Insomma, la benzina più cara ha pesato di più sui più poveri con i ritocchi fiscali del 2011″.