Finmeccanica firma maxicontratto per la fornitura di 28 caccia Eurofighter al Kuwait

Finmeccanica ha annunciato un accordo che per il suo numero uno, Mauro Moretti, rappresenta il “più grande traguardo commerciale mai raggiunto” dall’azienda. Il ministero della Difesa del Kuwait e la società italiana, responsabile nell'ambito del consorzio Eurofighter della campagna commerciale dell'emirato, hanno firmato il contratto per la fornitura al Paese del Golfo di 28 caccia Eurofighter. I velivoli, fa sapere Finmeccanica in una nota, saranno realizzati in Italia. “Si tratta del più grande traguardo commerciale mai raggiunto da Finmeccanica”, così l’ad Moretti commentando il contratto siglato a Kuwait City alla presenza della ministra della Difesa, Roberta Pinotti, e del suo omologo del Kuwait, Shaikh gen. Khaled Al Jarrah Al Sabah. “È un grande successo industriale con risvolti molto significativi – così ancora nella nota Moretti – non solo per la nostra azienda e gli altri partner del consorzio Eurofighter, ma anche per l'intero sistema Paese, grazie ai benefici in termini di know-how e occupazione qualificata per tutta la filiera delle piccole e medie imprese italiane attive nel settore della sicurezza e difesa”. I valori non sono noti: come capocommessa, secondo stime degli analisti, Finmeccanica conta su una quota pari a circa il 50 percento di un valore del contratto tra 7 e 8 miliardi, quindi compresa tra i 3 e i 4 miliardi di euro.
“L'importo economico della commessa dovrebbe essere la garanzia per investimenti futuri negli stabilimenti di Torino e di Caselle, ai quali ci auguriamo corrispondano stabilizzazioni e nuove assunzioni che come Fiom-Cgil riteniamo indispensabili, alla luce delle dichiarazioni di salite produttive prospettate da Finmeccanica”, questo il commento del segretario torinese della Fiom-Cgil, Federico Bellono. “Ci auguriamo – hanno aggiunto i sindacalisti – che la tipologia di configurazione avanzata dei futuri equipaggiamenti dei velivoli comporti ricadute sulle attività di ingegneria per lo stabilimento di Torino, dove aleggiano le maggiori preoccupazioni per i prossimi anni”.