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Eurogruppo, “sì alla riduzione del costo del lavoro”. Botta e risposta Renzi – Katainen

Il vertice dell’Eurogruppo, che si è tenuto a Milano, ha visto la convergenza sui temi di “occupazione e crescita”. La strada da seguire? Ridurre il carico fiscale sul lavoro.
A cura di Davide Falcioni
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Il tweet di stamattina di Matteo Renzi, nel quale il premier ha rivendicato il rispetto del tetto del 3% chiedendo all'Europa di "non dare lezioni" ma sborsare 300 miliardi di investimenti, non è andato giù al commissario agli affari economici Jyrki Katainen, nuovo vicepresidente dell’era Juncker, che ha replicato: "Non siamo maestri ma siamo interpreti di quanto tutti i Paesi rispettano gli impegni presi e di quello che hanno promesso agli altri Paesi". Intanto dal vertice dell'Eurogruppo è scaturito un documento politico chiaro nel quale la priorità è la riduzione del carico fiscale. L'incontro odierno è servito a fissare le tappe per il raggiungimento dell'obiettivo. I ministri dell'economia concordano sulla necessità di organizzare un "disegno delle riforme" in maniera tale da poterle finanziare accompagnando la riduzione del carico fiscale sul lavoro "o con una riduzione compensativa sulla spesa (non produttiva), oppure spostando le tasse sul lavoro verso tasse di minor impatto sulla crescita". Secondo l'Eurogruppo poi "l’impatto della riduzione del carico fiscale sul lavoro può essere significativamente aumentato se è parte di un più ampio pacchetto di riforme sul mercato del lavoro".

Il presidente della BCE Mario Draghi ha commentato è che è necessario "fare riforme strutturali più ambiziose. I Paesi dovranno affrontare le raccomandazioni specifiche in maniera determinata" affinché "tornino gli investimenti". La priorità di Draghi, condivisa anche dal Ministro Padoan, è che l'Europa dia la priorità a crescita e occupazione. Si è detto d'accordo il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: "Credo che tutti siano d'accordo sull'idea che le priorità in Europa siano la crescita e l'occupazione". Il dibattito, tuttavia, è su quali siano le strategie più efficaci affinché i due punti vengano realizzati. In tal senso significativa è la posizione del ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che dice: "Siamo in un ambiente economico che richiede un rafforzamento degli investimenti in Europa, Germania inclusa". Per la crescita sostenibile servono così "più investimenti, rispetto del consolidamento, riforme e quadro regolatorio migliore".

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