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I cinque tweet di Matteo Renzi sui temi più caldi della settimana

“Giornata impegnativa, non riesco a fare un #Matteorisponde, ma faccio cinque tweet al volo sulle cinque news più discusse in settimana”, ha scritto il premier. Da Europa/deficit al caso delle primarie pd in Emilia, passando per i marò, ecco i 5 cinguettii.
A cura di Biagio Chiariello
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Europa/deficit, sanità, caso marò, caso Eni, ed Emilia Romagna. Matteo Renzi fa cinque in uno su Twitter: anzitutto, si scusa con i suoi followers per non aver avuto il tempo di fare uno sei suoi consueti “matteo risponde” (“sono troppo occupato”, cinguetta). Quindi in cinque tweet dice la sua su quelli che considera le “news più discusse in settimana”.

Partendo con l’Europa, il premier ribadisce che il suo governo intende tener fede al tetto del 3 per cento per il rapporto tra deficit pubblico e prodotto interno lordo. “Noi rispettiamo il 3%. Siamo tra i pochi a farlo. Da Europa dunque non ci aspettiamo lezioni, ma i 300 miliardi di investimenti #junker”.

Proseguendo con la questione dei tagli alla sanità, argomento assai caldo vista la necessità dell'esecutivo di cercare qui 20 miliardi di euro in vista della prossima legge di stabilità: “2. Revisione della spesa non significa tagliare la sanità. Ma le regioni prima di fare proclami inizino a spendere bene i soldi che hanno”.

Poi, il caso marò, che peraltro oggi ha visto un nuovo importante aggiornamento con la decisione del governo indiano di rimandare Massimiliano Latorre a casa per 4 mesi, a seguito del malore che lo ha colpito qualche giorno fa: “3. Collaborazione con la Giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo Governo. Lavoreremo insieme su tanti fronti”.

Renzi parla anche delle primarie del Pd in Emilia Romagna, di cui si è parlato solo esclusivamente in riferimento all'inchiesta sui rimborsi spese contestati  che vede coinvolti Bonaccini e Richetti (ritiratosi dalla corsa). “4. I candidati del PD li scelgono i cittadini con le primarie, non soggetti esterni. In Emilia Romagna vinca il migliore”.

In conclusione, fiducia al numero uno di Eni, Descalzi, coinvolto in una indagine per una maxi tangente in Nigeria: “5. Sono felice di aver scelto Claudio Descalzi ceo di ENI. Potessi lo rifarei domattina. Io rispetto le indagini e aspetto le sentenze”.

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