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Elenchi telefonici: pochi li usano, ma da ottobre costeranno di più in bolletta

Dal primo ottobre Telecom aumenterà da 1,17 a 2,50 euro l’anno il costo degli elenchi telefonici: oggetti che, però, sembrano sempre più obsoleti nell’epoca degli smartphone.
A cura di D. F.
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Ricordate gli elenchi telefonici? Oggetti indispensabili per decenni, utilizzati regolarmente da tutte le famiglie italiane, sono stati soppiantati dalle rubriche dei cellulari e ormai per larga parte rimangono accatastati a prendere polvere sulle mensole, spesso e volentieri inutilizzati per mesi, o anni. Ciò nonostante 21 milioni di utenti italiani continuano a ricevere a casa il pesante volume: non si tratta tuttavia di un servizio gratuito, ma che viene pagato in bolletta. Dopo anni anche Telecom – che spedisce da sola oltre 10 milioni di copie –  ha deciso di passare il servizio, dal 1 ottobre, da 1,17 a 2,50 euro l’anno con un aumento superiore al 100%. Spiccioli? Sì, per gli utenti, ma per le compagnia il calcolo è presto fatto e arriva a 50 milioni di euro.

Certo, nell'era degli smartphone perennemente connessi a internet l'utilità degli elenchi telefonici è relativa, mentre gli sprechi di carta sono mastodontici. Una legge del 2012 ha cancellato l'obbligo di spedizione, eppure si tratta di un servizio che ancora viene fornito a tutti gli utenti della rete fissa, offerto in automatico nei contratti di abbonamento. Per essere esclusi dal servizio è necessario fare esplicita richiesta di disattivazione ma, come spiega il Corriere, le procedure "sono finite sotto la lente di ingrandimento dell’Agcom per scarsa trasparenza". Nei mesi scorsi l'Antitrust ha aperto tre procedimenti verso Vodafone, Wind e Telecom proprio per "l’omissione informativa sulla possibilità di rinunciare alla fornitura degli elenchi e quindi all’addebito in bolletta dell’importo relativo". Wind si è vista recapitare una sanzione da 195 mila euro "per la pratica commerciale relativa ai vecchi abbonati e poi ai nuovi, per i quali l’operatore non prevede l’acquisizione del consenso espresso al pagamento di un costo supplementare per il servizio di distribuzione degli elenchi".

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