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Disagio sociale in crescita: quasi 10 milioni gli italiani in difficoltà

Nel 2014 quasi cinquecentomila persone sono entrate nell’area del disagio sociale: dal lavoro che non c’è al peggioramento delle condizioni per chi un impiego ce l’ha. Lo studio di Unimpresa.
A cura di Biagio Chiariello
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Cresce il disagio sociale in Italia: sono 9,2 milioni i connazionali in difficoltà, per una crescita di quasi mezzo milione, rispetto al 2013, del numero di chi non ce la fa, o ce la fa con molta fatica, ad arrivare a fine mese. Lo si evince da un'analisi del Centro studi di Unimpresa basata su dati Istat. L’area di difficoltà comprende diverse fasce e categorie socioeconomiche: ai 3 milioni di persone disoccupate, si sommano i contratti di lavoro a tempo determinato, sia quelli part time (677mila persone) sia quelli a orario pieno (1,74 milioni); vanno poi considerati i lavoratori autonomi part time (813mila), i collaboratori (375mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,5 milioni). Si tratta dunque di persone occupate, ma con prospettive incerte circa la stabilità dell'impiego o con retribuzioni contenute: un gruppo che ammonta complessivamente a 6,2 milioni di unità. Il dato sui 9,21 milioni di persone è relativo al terzo trimestre del 2014 e complessivamente risulta in aumento del 5,3% rispetto al terzo trimestre del 2013, quando l'asticella si era fermata a 8,74 milioni di unità: quindi in dodici mesi altre 466mila persone sono entrate nell'area di disagio sociale, spiega Unimpresa, anche perché il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro oltre alla fuoriuscita forzata degli occupati ha avuto come risultato la mancata stabilizzazione dei precari e il crescere dei contratti atipici.

Nel terzo trimestre dello scorso anno i disoccupati erano in totale 2,84 milioni: 1,48 milioni di ex occupati, 596mila ex inattivi e 763mila in cerca di prima occupazione. A settembre scorso i disoccupati erano in aumento del 5,8% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, per 166mila persone in più. In calo gli inattivi: -19mila unità (-3,2%) da 596mila a 577mila. In aumento di 51mila unità gli ex occupati da 1,48 milioni a 1,53 milioni (+3,4%). Salgono anche le persone in cerca di prima occupazione, in aumento di 134mila unità da 763mila a 897mila (+17,6%).Sempre secondo i dati forniti dall'Unione nazionale di imprese nel 2014 risultano in calo gli inattivi, del 3,2%, cioè -19mila unità, da 596mila a 577mila. In crescita di 51mila unità ci sono poi gli ex occupati, da 1,48 milioni a 1,53 milioni (+3,4%) e le persone in cerca di prima occupazione, da 763mila a 897mila (+17,6%). In aumento anche il dato degli occupati in difficoltà: erano 5,9 milioni a settembre 2013 e sono risultati 6,2 milioni a settembre scorso.

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