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Guerra in Ucraina

Ucraina, Cingolani: “La nostra dipendenza del gas russo è insopportabile, in arrivo forniture alternative”

Il ministro della Transizione ecologica annuncia che l’Italia sta chiudendo i primi accordi per forniture di gas alternative rispetto all’importazione dalla Russia.
A cura di Giacomo Andreoli
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"La prossima settimana chiuderemo i primi accordi per le nuove forniture di gas all'Italia". Ad annunciarlo è il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo a un convegno organizzato da Agorà Democratiche, l'iniziativa del Partito democratico per costruire il programma del "campo largo" di centrosinistra.

Secondo il ministro l'obiettivo del governo è diversificare le forniture energetiche, per rendersi meno dipendenti da singoli Paesi come la Russia. "In questo momento – aveva detto stamattina alla presentazione di un nuovo master di Bocconi e Politecnico di Milano- la formidabile dipendenza energetica da Mosca è veramente difficile da giustificare e da sopportare". Tuttavia per i prossimi mesi ci sarebbero riserve sufficienti, "senza criticità". Quindi ha aggiunto che oggi l'Unione europea versa cifre molto ingenti nelle casse della Russia, che vengono utilizzate per finanziare la guerra. Per questo, ha spiegato, "dobbiamo farci sicuramente un esame di coscienza e credo che tutta l'Europa lo stia facendo".

Secondo Cingolani, quindi, ora per l'Italia è il momento di lavorare sulla sicurezza energetica nazionale e correggere "errori antichi". Nel frattempo, in sede europea, istituire un tetto al prezzo del gas sarebbe "la madre di tutte le battaglie". Al momento il Vecchio Continente importa infatti i tre quarti del gas mondiale e per il ministro ha una tale forza commerciale da poter determinare anche i costi di mercato.

Il governo Draghi, intanto, cerca la quadra su un nuovo meccanismo che non leghi più il costo dell'energia (tra cui quella prodotta da fonti rinnovabili) al prezzo del gas, come accade ora. Ci sono inoltre allo studio nuovi aiuti per le imprese che consumano di più. Ma si muovono anche direttamente le aziende. L'ad dell'Eni Claudio Descalzi è andato in Algeria per contrattare l'aumento delle forniture ed ha avviato contatti con Qatar e Azerbaijan per importare più metano liquefatto. Sostituire tutto il gas che proviene da Mosca, però, rimane un obiettivo di difficile realizzazione nel breve periodo.

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