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Bonus facciate, detrazione del 90% anche per chi si limita a tinteggiare l’esterno della casa

Con la legge di Bilancio viene introdotto il bonus facciate: una detrazione del 90% per chi effettua lavori di rifacimento della parte esterno di un edificio (vale anche per ville e villette). Tra le spese detraibili rientrano gli interventi di manutenzione ordinaria, come una semplice tinteggiatura delle pareti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Con la legge di Bilancio il governo introduce il bonus facciate: per i cittadini che vorranno rifare l’esterno dei loro appartamenti è prevista una detrazione del 90%. La spesa, quindi, viene quasi completamente scontata, anche se la ‘restituzione’ avverrà solo nel giro di dieci anni, come accade oggi anche per gli altri bonus riguardanti la ristrutturazione edilizia o l’acquisto di mobili. Due sono gli aspetti fondamentali del bonus facciate: il primo è che la detrazione vale senza alcun limite di spesa, il secondo è che si accede allo sconto fiscale anche in caso di lavori di manutenzione ordinaria. Vale a dire che basta semplicemente tinteggiare le pareti esterne per avere diritto alla detrazione.

Come funziona il bonus facciate

Un articolo della legge di Bilancio è dedicato proprio al bonus facciate e inserisce, nella legge riguardante gli interventi di riqualificazione edilizia, le seguenti parole: “Per le spese documentate, sostenute nell’anno 2020, relative agli interventi edilizi, ivi inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici, la detrazione dell’imposta lorda è incrementata al 90%. Non si applicano i limiti massimi di spesa”. La detrazione vale quindi per le spese sostenute solamente nel 2020 e documentate. Il che vuol dire, probabilmente, che si devono effettuare con strumenti di pagamento tracciabili, come avviene oggi per ecobonus e sismabonus, per esempio.

Il bonus vale per il recupero e il restauro delle facciate degli edifici anche nel caso in cui si tratti di lavori di manutenzione ordinaria. Tra i quali rientra, per esempio, una semplice tinteggiatura delle pareti esterne. Anche se dello stesso colore rispetto a quello esistente. Inoltre non vengono applicati i limiti di spesa – di 96mila euro – per unità immobiliare. Anche se, va detto, nei casi di lavori esterni condominiali questo limite è da intendersi per singola unità abitativa, quindi difficilmente raggiungibile. La detrazione viene poi spalmata in dieci anni, come avviene per gli altri bonus già esistenti.

Per quali interventi vale il bonus facciata

Al di là della manutenzione straordinaria e di interventi particolarmente complessi di restauro, la novità è che nel bonus rientrano anche gli interventi di manutenzione ordinaria. La detrazione vale anche per i lavori effettuati sulle singole unità immobiliari, come ville e villette. Per cui il proprietario di una villetta che si limita a tinteggiare le pareti esterne ha diritto alla detrazione. Ma non solo, perché con la definizione di manutenzione ordinaria si può comprendere praticamente qualsiasi intervento, come anche una semplice ripulitura. Potrebbero rientrare anche operazioni estremamente semplici come la sostituzione delle grondaie o la riparazione dei balconi. Anche se, presumibilmente, sarà l’Agenzia delle Entrate a stilare la lista di interventi che rientrano nel bonus facciate.

Intanto però possiamo immaginare quali saranno partendo dal concetto di manutenzione ordinaria, in cui rientrano anche altri interventi molto semplici, come la riparazione di una ringhiera, la sostituzione delle persiane o di una porta esterna. Va detto, comunque, che in questi casi l’importo sarà probabilmente ridotto e nonostante questo l’aspetto dell’edificio vedrebbe comunque un importante miglioramento a fronte di una spesa non eccessiva. E quasi integralmente rimborsata dallo Stato.

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