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Arriva la patente per colf, baby-sitter e badanti: competenze certificate contro il lavoro nero

In arrivo una nuova patente di qualità per colf, baby-sitter e badanti. Oggi sono circa due milioni le persone impiegate come collaboratrici domestiche in Italia, di cui oltre la metà lavora in nero. La nuova certificazione, oltre che stabilire a livello nazionali quali siano le competenze richieste a queste categorie professionali, si propongono anche di contrastare il lavoro irregolare.
A cura di Annalisa Girardi
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Arriva una nuova patente di qualità per colf, baby-sitter e badanti: non solo questa servirà a certificare le competenze di queste categorie professionali che si prendono cura di malati, bambini e anziani, ma si propone anche come misura di contrasto al lavoro nero, tutelando il lavoro in regola di queste figure. Ma che requisiti bisogna avere per entrare in possesso di questa patente? Per prima cosa è necessaria una conoscenza base dell'italiano, così come l'aver partecipato (nell'ultimo triennio) a un corso formativo di almeno 40 ore per quanto riguarda il lavoro come colf, e di 64 ore per baby-sitter e badanti. Inoltre, figura tra i pre-requisiti anche l'aver lavorato per almeno 12 mesi, pur in modalità non continuata, sotto contratto regolare negli ultimi tre anni.

Queste questioni sono regolate dalla norma Uni 11766, approvata lo scorso 12 dicembre, che si propone di organizzare le "attività professionali non regolamentate" di assistenza familiare (come appunto colf, baby-sitter e badante), definendone i "requisiti di conoscenza, abilità e competenza". La possibilità di qualificare a livello tecnico queste professioni non regolamentate è prevista dalla legge 4/2013: prima non esisteva un sistema di riconoscimento delle competenze a livello nazionale, mentre ora l'adesione è su base volontaria.

In Italia sono circa due milioni le persone impiegate come personale domestico. Mentre 859mila lavoratori sono regolarmente registrati da un contratto, ci sono altri 1,2 milioni (stimati) che lavorerebbero in nero. La normativa Uni che stabilisce a livello nazionale le competenze generali richieste per questo tipo di professioni vuole spingere alla regolarizzazione di un impiego, quindi, per cui è ancora molto in uso il lavoro nero. Oltre alle competenze standard che sono quindi stabilite dal quadro normativo Uni,  colf, baby-sitter e badanti dovranno comunque andare incontro alle richieste delle famiglie presso cui hanno trovato l'impiego. La norma Uni 11766 prevede ad esempio la conoscenza delle manovre di disostruzione in caso di soffocamento per chi lavora come baby-sitter o badante. Può anche essere richiesto, per queste figure, di essere in grado di svolgere misure di primo soccorso. Sono anche incluse nove regole di condotta deontologica come può essere, ad esempio, la riservatezza rispetto alle informazioni sensibili e personali della famiglia titolare.

Per poter entrare in possesso della patente di qualità che certifichi le competenze, i lavoratori domestici saranno chiamati ad affrontare una prova scritta e orale. Prima dovranno svolgere i corsi di formazione previsti, che partiranno dopo l'accreditamento presso gli enti specifici, responsabile sia dell'erogazione delle lezioni sia delle valutazioni. Saranno quindi questi enti a rilasciare poi la patente. Questa certificazione andrà anche a incidere sulla retribuzione: la questione verrà discussa in sede di rinnovo del contratto nazionale.

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