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Supporto per la Formazione e il Lavoro

Al via da oggi il Supporto per la Formazione e Lavoro: a chi spettano i 350 euro e come richiederli

Da oggi 1 settembre 2023 parte il Supporto per la Formazione e il lavoro (SFL), strumento di sostegno e misura di attivazione al lavoro, che progressivamente sostituirà il Reddito di cittadinanza, insieme all’Assegno di Inclusione. Il sussidio è di 350 euro al mese, destinato alle persone tra i 18 e i 59 anni di età, con un Isee familiare inferiore a 6mila euro. Ecco come fare domanda sulla piattaforma Siisl.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da oggi, 1 settembre 2023, è attivo il Supporto per la Formazione e il lavoro (SFL), uno strumento di sostegno introdotto dal governo Meloni in sostituzione del Reddito di cittadinanza, che per coloro che sono considerati attivabili al lavoro, nella fascia d'età tra i 18 e i 59 anni (nei nuclei familiari senza persone minori, over 60 o disabili) è stato interrotto dallo scorso 1 agosto.

Si tratta di una misura di attivazione al lavoro, che punta a a favorire l’ingresso degli occupabili nel mondo del lavoro, e che progressivamente sostituirà il vecchio sussidio, insieme all'Assegno di Inclusione, destinato invece alle famiglie in cui c'è almeno un minorenne, un over 60 o una persona con disabilità.

Il Supporto per la Formazione e il Lavoro necessita come dicevamo di alcuni requisiti: un'età tra i 18 e 59 anni, considerati attivabili al lavoro e che hanno un Isee non superiore a 6mila euro. L'importo mensile è 350 euro, per un massimo di 12 mesi. Le domande per ottenere l'aiuto vanno presentate direttamente sul sito dell’Inps o tramite i patronati. (Dall’1 gennaio 2024 si potrà fare domanda anche ai Caf).

Cos'è il Supporto per la Formazione e il Lavoro e come funziona

Il Supporto per la Formazione il Lavoro è una misura di attivazione al lavoro pensata per chi esce dal Reddito di cittadinanza, che prevede la partecipazione dei beneficiari a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro, come specificato sul sito del ministero. Nei percorsi che bisogna seguire per beneficiare del sussidio rientrano sia il servizio civile universale sia progetti utili alla collettività. Se si seguono questi percorsi si ha diritto a una indennità di partecipazione pari ad un importo mensile di 350 euro. Tale importo è assicurato per tutta la durata della misura, entro un limite massimo di dodici mensilità e viene erogato mensilmente dall'Inps.

A chi spettano i 350 euro: i requisiti

I 350 euro spettano ai singoli componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell'Isee familiare non superiore a 6mila euro e che non hanno i requisiti per accedere all'Assegno di inclusione (nei nuclei familiari non devono esserci quindi minori, disabili o over 60). La misura può essere richiesta anche dai componenti dei nuclei che percepiscono l'Assegno di inclusione che decidono di partecipare ai percorsi, pur non essendo sottoposti agli obblighi previsti, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza. Nella richiesta, il potenziale beneficiario è tenuto a dimostrare l'iscrizione ai percorsi di istruzione degli adulti di primo livello, o comunque funzionali all'adempimento dell'obbligo di istruzione.

Come fare domanda sulla piattaforma Siisl

Da oggi è operativa anche la nuova piattaforma Siisl, Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, sviluppata dall’Inps. Istituita dal Ministero del Lavoro, servirà ad attivare percorsi di ricerca del lavoro e rafforzamento delle competenze. Per ottenere il Supporto alla Formazione e al Lavoro bisogna richiederlo all’Inps, agli Istituti di patronato o, dal 1 gennaio 2024, anche ai Caf. Il percorso di attivazione viene attuato appunto attraverso la piattaforma di attivazione per l'inclusione sociale e lavorativa presente nel Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), a cui si accede con lo Spid o la Cie.

Nella richiesta, che viene accolta dall'Inps, il primo passaggio è la compilazione della Did, Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro; quindi bisogna autorizzare espressamente la trasmissione dei dati relativi alla richiesta ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all'attività di intermediazione nonché ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro; infine occorre dimostrare l'iscrizione ai percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all'adempimento dell'obbligo di istruzione. Dopo le verifiche e il conseguente accoglimento della richiesta, l'Inps informa il richiedente che, ai fini della attuazione della misura, ove non abbia già provveduto, deve accedere al Siisl, al fine di sottoscrivere il Patto di attivazione digitale.

Nel Patto di attivazione digitale, il beneficiario fornisce le informazioni essenziali per la presa in carico e individua, ai fini dell’attivazione al lavoro e della successiva sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione. Nel Patto di attivazione digitale il beneficiario si impegna inoltre a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del Patto di servizio personalizzato.

Quanto dura e cosa deve fare chi lo riceve

Con l'avvio di una qualsiasi delle politiche attive, inclusi formazione, tirocini, progetti utili alla collettività o altro, ha anche inizio l'erogazione del beneficio mensile di 350 euro, erogato tramite bonifico mensile da parte dell’Inps, per la durata del corso o dell'attività, per un massimo di 12 mesi (non può essere poi rinnovato). Se il beneficiario interrompe il percorso, se salta un'attività o si rifiuta un'offerta di lavoro si perde il beneficio.

L'interessato deve aderire alle misure di formazione e di attivazione indicate nel Patto di servizio personalizzato, deve darne conferma almeno ogni tre mesi ai servizi competenti, anche in via telematica, pena la sospensione del beneficio. I soggetti compresi tra i 18 e i 29 anni che non abbiano adempiuto all'obbligo scolastico sono tenuti all'iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione per adulti. La mancata iscrizione a percorsi di istruzione degli adulti di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento dell'obbligo di istruzione, comporta la non erogazione del beneficio.

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