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Dopo 165 anni il comune di Sappada torna al Friuli. Zaia protesta: “Un’amputazione”

Si è concluso oggi, con il voto favorevole di Montecitorio, l’iter per il passaggio – anzi, del ritorno – del comune di Sappada al Friuli Venezia Giulia. Alcuni deputati veneti, però, promettono battaglia e invocano il ricorso alla Corte Costituzionale.
A cura di Charlotte Matteini
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Sappada lascia il Veneto e passa all'autonomo Friuli Venezia Giulia. Si potrebbe definire una piccola secessione, quella dell'ex comune veneto che ha richiesto, e ottenuto, di passare da una Regione a statuto ordinario ad una autonoma, passaggio che per la prima volta nella sua storia il Parlamento ha concesso. L'iter per lasciare la regione Veneto era iniziato nel lontano 2008, anno in cui i cittadini espressero il proprio consenso alla "secessione" mediante referendum. Quel giorno i cittadini di Sappada approvarono il ritorno della località al Friuli Venezia Giulia, dando dunque inizio al conseguente iter burocratico che si è concluso solo oggi. Dunque, ora, dopo oltre 150 anni, Sappada può ritornare alla sua regione d'origine, da cui era stato separato nel lontano 1852.

Il provvedimento per l'annessione di Sappada al Friuli aveva subito qualche rallentamento nel corso del tempo, ma dopo l'approvazione del Senato a settembre, è stato definitivamente approvato oggi anche dalla Camera, dando così conclusione a un iter quasi decennale. Nelle ultime settimane, però, non sono mancati i tentativi di trattenere Sappada in Veneto. La Lega Nord, tramite il presidente del Consiglio Regionale Veneto Roberto Ciambretti, ha inutilmente provato a sollevare dubbi circa le procedure burocratiche utilizzate per ottenere il consenso del Consiglio del Veneto, ma nessun effetto ha sortito questa battaglia.

Nonostante il passaggio di Sappada al Friuli sia ormai legge, alcuni deputati veneti non hanno ancora intenzione di arrendersi e promettono il ricorso in Corte Costituzionale. "Oggi vincono la democrazia, i cittadini e la buona politica. Il voto di oggi è il giusto riconoscimento della volontà della comunità sappadina, che non poteva essere calpestata"; ha dichiarato l’europarlamentare del Pd, Isabella De Monte, prima firmataria della proposta di legge presentata quando era ancora al Senato. Per ora, dunque, Sappada è formalmente un comune del Friuli Venezia Giulia, fino a un eventuale stop della Corte Costituzionale, se davvero verrà chiamata in causa come annunciato dalla dem Simonetta Rubinato.

"A Roma si continua a banalizzare, si pensa che la cura, che sarebbe l'autonomia, si possa sostituire con amputazioni ad hoc. Non è un caso se 2,4 milioni di veneti sono andati a votare per il referendum sull'autonomia. Ma la scelta a Roma è di usare come cura l'amputazione, invece di riconoscere che quella veneta è una questione cruciale. Oggi se ne va Sappada. Domani sarà Cortina d'Ampezzo, poi chissà. Di questo passo daremo uno sbocco al mare al Trentino", ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

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