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Diaz, dopo Cantone anche Renzi difende De Gennaro: “Nessun dubbio su di lui”

Il magistrato, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, si schiera con l’ex capo di polizia. “Non mi piace l’idea che si utilizzi la vicenda bruttissima” del pestaggio alla scuola Diaz “per ‘tirare’ sulla polizia”. E anche Renzi lo difende.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 15:45 – Nel corso della conferenza stampa sui fatti di Milano, Matteo Renzi conferma la sua fiducia al Presidente di Finmeccanica Gianni De Gennaro: "Il Governo non ha alcun dubbio sulla sua qualità e competenza".

Resta invece dello stesso parere il Presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, che con un tweet conferma la sua posizione critica nei confronti di Gianni De Gennaro:

Dopo la condanna di qualche giorno fa da parte della Corte di Strasburgo nei confronti dell’Italia, il caso Diaz continua a infiammare la discussione politica, mentre oggi in Parlamento si dibatte sul reato di tortura. Ieri la presa di posizione del democratico Orfini ("Vergognoso che De Gennaro guidi Finmeccanica"), oggi arriva quella di Raffaele Cantone, presidente dell`Autorità nazionale anticorruzione, che in un'intervista esclusiva ad Agorà precisa: “Gianni De Gennaro è stato indagato e assolto. L`assoluzione conta pure qualcosa, quindi non può pagare le responsabilità complessive di una macchina intera". De Gennaro era il capo della polizia all’epoca dei fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova. Durante il blitz degli agenti 93 persone furono arrestate, con l’accusa di appartenere ai ‘black bloc', e oltre 60 rimasero ferite, anche gravemente. "Non mi piace l'idea che si possa utilizzare questa vicenda bruttissima, drammatica, una delle peggiori immagini dell`Italia all'estero, per ’tirare’ sulla polizia, che spesso è la parte più popolare del Paese", prosegue Cantone.

Il magistrato ha parlato anche di temi a lui più vicini, come la delega appalti e la riforma della normativa in materia, auspicando una radicale semplificazione “perché il Codice del 2006 è stato scritto in modo perfetto ma non ha impedito la corruzione, con un eccesso di regole e moltiplicando la burocrazia”. Per Cantone “il Codice degli appalti è la sfida più complicata che c'è, perché è più difficile che inserire norme penali. La legge anticorruzione è ben fatta ma rappresenta solo l'aspetto penale”. Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione parla anche di intercettazioni, tema tornato alla ribalta nei giorni scorsi, dopo le polemiche sul presunto coinvolgimento di Massimo D’Alema nell’inchiesta su coop e appalti ad Ischia: “Non vanno assolutamente riviste, vanno semmai rivisti i meccanismi della loro pubblicazione. Ma non si può fare a meno di uno strumento investigativo come questo”.

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