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De Gregorio ammette: “Accordo per far sabotare il governo Prodi”

Indagine per corruzione contro Silvio Berlusconi: dall’interrogatorio dell’ex senatore emergono i particolari del patto che secondo l’accusa sarebbe stato pagato 3 milioni. Obiettivo: far saltare il governo del centrosinistra. Ghedini, avvocato dell’ex presidente del Consiglio: “Indagine totalmente destituita di ogni fondamento”.
A cura di Redazione
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senatore sergio de gregorio

"L'accordo si consumò nel 2006…il mio incontro a palazzo Grazioli con Berlusconi servì a sancire che la mia previsione di cassa era di 3 milioni e che immediatamente partirono le erogazioni". A parlare ai pm di Napoli è il senatore Sergio De Gregorio che racconta così il pagamento di Berlusconi al centro dell'indagine che coinvolge l'ex premier con l'accusa di corruzione e finanziamento illecito: "Ho ricevuto 2 milioni in contanti da Lavitola a tranche da 200/300mila euro – ha dichiarato De Gregorio -. Devo ammettere che l'accordo si consumò nel 2006, non nel 2007, che il mio incontro a Palazzo Grazioli con Berlusconi servì a sancire che la mia previsione di cassa, di necessità, complessiva era di tre milioni e che immediatamente partirono le erogazioni a mio vantaggio" è scritto in un passaggio dell'interrogatorio contenuto nella richiesta di autorizzazione a procedere chiesta dalla Procura di Napoli per la perquisizione di una cassetta di sicurezza e di acquisizione dei tabulati telefonici di Silvio Berlusconi. L'ormai ex senatore eletto con Italia dei Valori ma passato nell'orbita PdL ha spiegato che l'accordo si consumò per il "sabotaggio del governo Prodi" attraverso "una serie di azioni che avrebbero indebolito sicuramente il governo Prodi all'interno della sua eterogeneita'".

Parla ancora De Gregorio: "Allora io vado dal presidente Berlusconi, gli chiedo un sostegno, mi dice: che cosa ti può essere utile? Io dico: almeno tre milioni per sostenere il movimento e anche per uscire da mie vicende, e da alcune mie vicende molto pesanti dal punto di vista della gestione personale". Ai pubblici ministeri che chiedono a De Gregorio di confermare che si trattasse anche di un sostegno personale l'ex senatore risponde: "Certo". Nicolò Ghedini, avvocato di Berlusconi respinge al mittente ogni addebito: "L'indagine in corso presso la procura di Napoli – dice Ghedini – è totalmente destituita di ogni fondamento. Innanzitutto come già più volte accaduto in passato anche in questo caso se indagine vi dovesse essere questa sarebbe pacificamente di competenza della procura di Roma. Si ricordi che analoga indagine avviata proprio a Napoli nel 2007 è stata poi trasmessa a Roma dove è stata puntualmente archiviata. Analoga sorte per la parte d'indagine rimasta a Napoli. In realtà come già ampiamente acclarato si è trattato di un accordo politico alla luce del sole tra Forza Italia e il senatore De Gregorio".

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