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Dal 2014 droga, contrabbando e prostituzione nel calcolo del Pil

La comunicazione dell’Istat: nel calcolo del Pil gli Stati dell’Unione Europea dovranno tener conto anche del giro di affari delle attività illegali.
A cura di Redazione
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La notizia è di pochi minuti fa ed è già stata rilanciata dalle principali agenzie di stampa: dal 2014, in ossequio alle linee guida Eurostat, nel calcolo del prodotto interno lordo, tutti i Paesi dell'Unione Europea dovranno inserire una stima delle attività illegali. Insomma, nei conti finirà una stima della portata di attività come traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando di sigarette e di alcool.  Si tratta di una scelta che tiene conto del fatto che "le stime devono dunque comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico". A comunicarlo è direttamente l'Istat, che spiega in che modo entrerà in vigore il nuovo sistema dei conti nazionali, con una metodologia che dovrebbe "armonizzare la produzione di dati di contabilità nazionale all'interno dell'Unione europea".

Si tratta in poche parole di una ridefinizione più ampia dei principi e dei metodi di Contabilità nazionale a livello europeo, con il cambiamento delle modalità con le quali si misurano le grandezze che descrivono il funzionamento di una economia, "in accordo con le linee guida internazionali stabilite nel Sistema dei conti nazionali delle Nazioni Unite". Per quel che concerne gli aggregati, l'Istat spiega nel dettaglio quali sono i 4 cambiamenti principali:

  • la capitalizzazione delle spese in Ricerca e Sviluppo; Questo cambiamento del metodo di contabilizzazione determina un impatto positivo sulla domanda aggregata e, quindi, sul Pil pari alla parte di spesa effettuata dalle imprese di mercato. Anche la componente relativa alla spesa delle Amministrazioni Pubbliche, benché già contabilizzata quale domanda finale avrà comunque un effetto positivo sul valore aggiunto, pari all'ammortamento dello stock di capitale di che contribuisce, per definizione, a tale aggregato.
  • la riclassificazione da consumi intermedi a investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle amministrazioni Pubbliche. L'impatto di tale modifica sarà limitato, in quanto la spesa per armamenti era registrata nei consumi finali (collettivi) delle amministrazioni pubbliche e, pertanto, contribuiva già al Pil. Vi è però un effetto differenziale, dovuto al fatto che l'introduzione nei conti di un capitale fisico in armamenti implica la contabilizzazione dei relativi ammortamenti che, per il settore non market, genera un effetto positivo sul valore aggiunto
  • una nuova metodologia di stima degli scambi con l'estero di merci da sottoporre a lavorazione (processing), per i quali si registra il valore del solo servizio di trasformazione e non più quello dei beni scambiati. Questo cambiamento della metodologia non modifica il saldo netto dei flussi con l'estero, ma ha effetto sui livelli delle due componenti dell'interscambio.
  • la verifica del perimetro delle Amministrazioni Pubbliche sulla base degli aggiustamenti metodologici introdotti dal Sec2010. Ciò avrà un effetto, seppure limitato, sulla spesa per consumi pubblici e sull'indebitamento netto del settore.
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