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Via col vento, la nuova traduzione del romanzo con Rossella sarà “senza parole fasciste”

Torna in libreria il romanzo culto di Margaret Mitchell “Via col vento” in una nuova traduzione in italiano, che aggiorna la versione del 1937 in piena epoca di autarchia fascista. Anche il modo grottesco di parlare degli schiavi, come nel film con Vivien Leigh e Clark Gable, è stato reso federe all’originale.
A cura di Redazione Cultura
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Quando fu tradotto in Italia, nel 1937, dopo aver venduto oltre un milione di copie negli Stati Uniti, "Via col vento" di Margaret Mitchell, finì per essere tradotto secondo la vulgata dell'epoca, finendo per essere vittima dell’autarchia linguistica imposta dal fascismo. Nemmeno il personaggio-mito di Rossella O'Hara ne rimase indenne. Per non parlare del modo di esprimersi degli schiavi, ben oltre il bizzarro e il razzista. Cosa, peraltro, che ha influenzato anche il doppiaggio del film, come tutti sanno.

Anche per questa ragione, per rendere meno datata la traduzione di uno dei romanzi più famosi della storia della letteratura, pilastro da cui è stato poi realizzato uno dei capolavori del cinema mondiale di tutti i tempi, torna per l'editore Neri Pozza una nuova traduzione del grande romanzo americano della Mitchell, a 84 anni di distanza dalla prima pubblicazione.

Il romanzo  che fece nascere il mito di Rossella O'Hara

Scritto in lingua originale nel 1936, con il titolo "Gone with the wind", il romanzo arriva in Italia l'anno successivo. Ma l'Italia non fu l'unico paese a restare affascinato dalla penna della Mitchell: ben 30 milioni le copie vendute in oltre 42 Paesi con 38 traduzioni. Solo nelle prime 4 settimane vennero acquistate 180 mila copie, salite ad un milione sei mesi più tardi e resistendo in vetta alle classifiche per i due anni successivi. Nel 1937 arriva anche il premio Pulitzer per Margaret Mitchell, che in vita scrisse soltanto questo romanzo.

La nuova traduzione di Via col vento

Con il nuovo volume proposto da Neri Pozza, viene riproposta l’edizione integrale in una nuova traduzione che punta non solo a ripristinare la versione originale del romanzo, ma anche a rinnovare la traduzione italiana del 1937. Seguendo il costume dei nostri tempi, la nuova traduzione lascia in originale i nomi di personaggi, di istituzioni e i toponimi, e utilizza termini stranieri ormai ampiamente diffusi in italiano. "In questo modo" dichiara nella nota stampa l'editore "i lettori di oggi potranno godere appieno di ogni sfumatura di un romanzo leggendario che dalla sua pubblicazione non ha mai smesso di appassionare e conquistare nuove generazioni."

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