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Scoperta Michelangelo: un misterioso disegno potrebbe essere uno schizzo per la Cappella Sistina

Un disegno in gesso rosso di un uomo nudo di spalle è stato attribuito a Michelangelo dall’esperto Paul Joannides. La bozza sembrerebbe compatibile con una figura presente nella Cappella Sistina.
A cura di Cristina Somma
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Utente:Nyárlőrinczi Viktória
Serpente di bronzo di Michelangelo, soffitto della Cappella Sistina (Foto wikicommons, Nyárlőrinczi Viktória)

Paul Joannides, storico dell'arte ed esperto di Michelangelo, sostiene che un disegno che raffigura un uomo nudo di spalle potrebbe essere una bozza per parte dell'affresco del soffitto della Cappella Sistina (1508-12) in Vaticano. Pare che il disegno preparatorio, eseguito su foglio con sanguigna, una sorta di pastello rosso, sia compatibile con l'affresco che rappresenta il Serpente di bronzo di Michelangelo dipinto sul soffitto della Sistina, ma non solo. Pare che anche le date a cui risalgono le realizzazioni delle due opere siano compatibili. Il disegno preparatorio dovrebbe essere del 1512 circa, poco prima che Michelangelo cominciasse a dipingere quell'ultima sezione del soffitto della Cappella Sistina, opera cominciata nel 1508.

Joannides, professore di storia dell'arte dell'Università di Cambridge, ha rivelato la sua ipotesi riguardo la compatibilità del disegno con l'affresco all'Observer, dove ha spiegato che la sua tesi riguardo questo disegno è in un saggio pubblicato sulla rivista scientifica "Burlington Magazine". Secondo Joannides questo disegno sarebbe stato realizzato da Michelangelo mentre studiava l'anatomia del corpo dell'uomo da riprodurre nell'affresco. "Per un artista della grandezza di Michelangelo, e di una tale grandezza come disegnatore", ha dichiarato all’Observer, "ogni nuova scoperta comporta un certo livello di emozione. Ma questo è un disegno di Michelangelo per uno dei massimi capolavori dell’arte occidentale".

Il foglio con il disegno attribuito a Michelangelo non è di grandi dimensioni, misura 15,7 x 19,3 centimetri ed è stato segnalato allo storico dell'arte dall'attuale proprietario dell'opera che l'aveva acquistata nel 2014, pensando fosse di un altro artista chiamato Rosso Fiorentino, seguace di Michelangelo. Rosso Fiorentino è famoso per aver spesso studiato le opere di Michelangelo e averle riprodotte, ma probabilmente non è questo il caso.

Nonostante gli fosse stato venduto come di Rosso Fiorentino, il proprietario del disegno ha notato delle caratteristiche simili ad alcune opere di Michelangelo, quindi ha inviato la foto del disegno a Joannides attraverso un intermediario, attirando l'attenzione del professore che si è reso conto di averlo già visto alla Witt Library del Courtauld Institute di Londra in precedenza, ma non avergli prestato la dovuta attenzione. “L’avevo archiviato mentalmente come ‘interessante'”, ha rivelato. “È stato quindi intrigante poter studiare il disegno dal vivo e soddisfacente concludere che fosse davvero di Michelangelo”.

Non essendo firmato, non si può avere certezza che il disegno sia effettivamente un'opera di Michelangelo. Fu attribuito a Rosso Fiorentino perché, seppure le figure di Michelangelo siano attente al dinamismo, spesso risultano anatomicamente più fedeli. Il disegno esaminato presenta delle imperfezioni che lasciano confondere e non hanno consentito immediatamente l'attribuzione della bozza a Michelangelo e il collegamento con la Cappella Sistina.

Lo studioso, nel suo saggio pubblicato nel Burlington, riconosce che, nonostante la suprema conoscenza di Michelangelo dell'anatomia maschile, ci sono debolezze in questo disegno, tra cui una posa quasi impossibile, una coscia sinistra troppo lunga e una rappresentazione "simile a un blocco" delle vertebre. Nonostante i dubbi emersi a causa delle piccole imperfezioni anatomiche riprodotte nel disegno preparatorio, lo studioso sottolinea che Michelangelo rappresenta le ossa della schiena in modo simile anche altrove. Poi sostiene che l'artista rinascimentale fiorentino era più attento all'espressione dinamica, piuttosto che alla fedeltà anatomica. Per cui è plausibile che si tratti di un suo disegno. Tra l'altro, la datazione è precedente alla realizzazione di quella sezione dell'affresco. Secondo lo studioso, Michelangelo durante la realizzazione della Sistina ha studiato molto ed è riuscito a progredire stilisticamente, perfezionandosi sempre di più.

Un altro elemento che non ha reso subito evidente la possibile sovrapposizione tra il disegno e l'affresco è stata la raffigurazione dell'uomo, rappresentato da un'altra angolazione rispetto alla versione finale, seppure nella stessa posizione. “Guardando il disegno – ha spiegato Joannides – si potrebbe presumere che la figura fosse intesa per essere vista orizzontalmente. Non lo è. È destinata a essere vista con il disegno ruotato di novanta gradi in senso orario. Metti le due immagini una accanto all’altra ed eccola lì. Una volta esaminata, era ovvio che si trattasse di un disegno preparatorio per questa figura”.

Non è chiaro quale sia stato il percorso del disegno prima di arrivare tra le mani dell'attuale proprietario che ha scelto di consegnare l'opera in mano allo studioso. L'unica certezza è che sul foglio sono presenti marchi e iscrizioni di collezionisti risalenti al XIX secolo, che probabilmente avevano già individuato una possibile rilevanza storica del disegno. In basso a sinistra c'è una sigla scritta a mano: "JCR". Secondo Joannides la sigla è riconducibile alle iniziali di Sir John Charles Robinson, un pittore, incisore, collezionista vissuto tra il 1824 e il 1913, celebre al tempo per essere stato un grande conoscitore dei disegni di Michelangelo. Il foglio di supporto invece riporta il timbro di Chambers Hall, un collezionista che ha donato molti disegni ai musei del Regno Unito.

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