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Ritrovata dopo oltre un secolo una partitura di Stravinskij

È accaduto in Russia, negli archivi polverosi e dimenticati del Conservatorio di San Pietroburgo: la partitura del Canto funebre, composta da Igor Stravinskij nel 1908 e ritenuta per più di cento anni irrimediabilmente perduta, è stata ritrovata. Eseguito una sola volta nel 1909, il brano è un tassello fondamentale per lo studio dell’evoluzione musicale del grande compositore e oggi, dopo più di un secolo, potrà tornare a suonare.
A cura di Federica D'Alfonso
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L'opera di uno dei più grandi compositori del XX secolo, che per più di 100 anni era stata considerata irrimediabilmente perduta, è stata ritrovata in un mucchio di vecchi manoscritti, in una stanza del conservatorio di San Pietroburgo Rimskij-Korsakov. Igor Stravinskij compose il Canto funebre in memoria del suo maestro, Nikolai Rimsky-Korsakov, poco dopo la sua morte, nel giugno del 1908. I 12 minuti di musica sono stati eseguiti una sola volta, in un concerto sinfonico condotto da Felix Blumenfeld nel Conservatorio, nel gennaio 1909, e da allora dell'opera si era persa ogni traccia, ritenendola distrutta durante la rivoluzione d'Ottobre del 1917.

Natalya Braginskaya, musicologa esperta di Stravinskij e preside dell'istituto musicale di San Pietroburgo, ha cercato infruttuosamente per anni fra gli archivi mal ridotti: ma è stato solo quando l'intero edificio doveva essere svuotato per lo spostamento del Conservatorio in altra sede, lo scorso autunno, che un armadio pieno di pile di manoscritti è spuntato all'improvviso, rivelando la sensazionale scoperta. Senza la vigilanza attenta del bibliotecario, che all'improvviso si è trovato fra le mani proprio l'oggetto del lavoro di ricerca della Braginskaya, i materiali starebbero stati cestinati, o nella migliore delle ipotesi, chiusi in qualche stanza lontana per i prossimi 100 anni. Invece, Braginskaya ha potuto annunciare la scoperta in occasione di una conferenza su Stravinskij indetta dalla Società Internazionale di Musicologia a San Pietroburgo lo scorso 4 settembre, dove ha mostrato il frontespizio della partitura con l'annotazione del luogo e della data del concerto del 1909, eseguendo anche il brano al pianoforte.

Stravinskij l'ha sempre descritta come una delle sue migliori opere prime, ma non riusciva a ricordarne la musica vera e propria. Per anni i musicologi russi hanno teorizzato che i materiali manoscritti potessero ancora essere conservati fra i documenti catalogati negli archivi dell'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e del Conservatorio. Ma la ricerca della preziosa partitura non è mai stata facile: in Unione Sovietica l'espatriato Stravinskij non godeva di buona fama. Inoltre, l'assenza di un sistema di archiviazione moderno rendeva la ricerca confusa e complicata.

Igor Stravinskij nel 1950
Igor Stravinskij nel 1950

Braginskaya, che ha studiato le parti orchestrali descrive il canto funebre come un dialogo di sonorità, come lo stesso Stravinskij ricordava vagamente nella sua autobiografia 25 anni dopo. Ci sono echi di Rimsky-Korsakov, ma anche, dice, di Wagner, il quale lo Stravinsky giovane aveva ammirato più di quello che è stato successivamente disposto ad ammettere. Il Canto funebre si colloca a cavallo dei due lavori sinfonici del 1908 ("Fuochi d'artificio" e "Scherzo fantastico") e de "L'uccello di fuoco", del 1910, il balletto che lo rese famoso dopo la sua rappresentazione a Parigi da parte dei Ballets Russes di Diaghilev.

Il Canto funebre appartiene dunque al cosiddetto "periodo russo", che comincia con l'incontro di uno Stravinskij ventitreenne con Rimskij-Korsakov, di cui divenne allievo e per il quale compose proprio il Canto funebre. Stravinskij aveva appena 26 anni quando il Canto funebre viene eseguito, e non era ancora il grandissimo compositore che conosciamo. Era completamente sconosciuto al di fuori della Russia, e in realtà, poco conosciuto anche lì. Di lì a quattro anni avrebbe però composto i suoi tre balletti più famosi: "L'uccello di fuoco", "Petrushka" e "La sagra della primavera", trasformandosi nel modernista più famoso e apprezzato del mondo.

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