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Nuova faida nel rap italiano tra Touché e Medy: l’esplosione di petardi e le minacce di morte

Nuova violenza e nuove minacce tra due giovani rapper in Italia: Touché, sequestrato da Simba La Rue, è ancora protagonista, questa volta con il rapper originario di Bologna Medy.
A cura di Vincenzo Nasto
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Baby Touché e Medy, foto di Instagram Account @baby.touche e @medycartier2
Baby Touché e Medy, foto di Instagram Account @baby.touche e @medycartier2

A 18 mesi di distanza dall'aggressione avvenuta nei confronti di Touché, nome d'arte di Amine Mohamed Amagour, nelle scorse ore il rapper è stato protagonista di uno scambio molto violento con un altro giovane autore bolognese. Si tratta di Medy Cartier, nome d'arte di El Marbouh Ermedhi, che ha firmato singoli da oltre 50 milioni di ascolti su Spotify come Arai con Capo Plaza e Tetè con Villabanks. I due sembrano ripercorrere la stessa linea narrativa dello scontro tra Touché e Simba La Rue, con le prime minacce sui social, e questa volta anche un dissing di Touché dal titolo Guerra, pubblicizzato su Instagram con una foto che ritrae il viso di Medy a cui sono state aggiunte le fattezze di un clown.

Proprio nei commenti del post su Instagram in cui Touché annuncia l'uscita di Guerra, l'autore, originario di Padova, ha scritto: "Medy ti aspetto a Padova". All'interno del brano, che comincia con un messaggio vocale di Medy, inviato in passato a Touché "Ah, io, fra', avevo paura, paura, speriamo vada bene, fra", ci sono vari riferimenti al rapporto tra i due, come quando canta: "Mangiato dal mio piatto e ora mi parlate alle spalle, è facile passare da fratello all'altra parte, è facile che sbagli due parole e poi sei carne". In uno dei passaggi più minacciosi del testo, Touché canta: "A te, se ti becco, te ne scarico una in macchina, a me fra pochissimo mi rivedi a Milano, tro**, stiamo organizzando il più grande ritorno armato". L'uscita di Guerra era stata anticipata dalla pubblicazione di una storia di Touché sul suo profilo Instagram: "Appena torno dalla Puglia, se sei uomo ci vediamo".

Medy, storia Instagram Account @medycartier2
Medy, storia Instagram Account @medycartier2

Le minacce su Instagram e nel brano, non sembrano aver scoraggiato Medy, anzi. In una storia pubblicata su Instagram, Medy ha risposto veementemente a Touché: "Questa sarà l'unica storia che ti dedicherò. Sei un bambino senza soldi, con i denti sporchi in cerca di fama. Non sei accettato dalla scena, nemmeno i tuoi parenti ti vogliono in casa. Giri in continuazione posti e paesi per non farti vedere. Per tutti i ragazzi che mi conoscono, sanno quanto vale la mia credibilità di strada, fino ad oggi non è mai caduta e mai cadrà. Non ti risponderò mai, sei in una tomba dove non uscirà mai, sei nel libro dei rapper morti, puoi fare storie canzoni, dissing, ma non ti darò attenzioni. Però ascolta bene, davanti a tutti, il giorno che ti prenderò tra le mie braccia, ti farò scordare il nome di tutti, di tuo padre. Spera veramente che non ti veda. Questo ragazzo è maleducato, mi ha invitato in zona sua e non si è presentato: che piccolino che sei".

Alla storia su Instagram, sono poi allegati due video, registrati dallo stesso Medy, che sembrano riprenderlo sotto l'abitazione della madre di Touché. Nel video, in cui Medy appare visibilmente in preda alla rabbia, il giovane autore continua a ripetere: "Ti amm**** fra, te lo giuro sulla vita di mia madre". Nella registrazione è possibile udire l'esplosione, sembra, di un petardo, che viene sottolineata anche nel video successivo, in cui Medy scrive: "Casa di tua mamma stava cadendo". Sembrano riproporsi i medesimi criteri che avevano portato al sequestro di Touché da parte di Simba La Rue, appena 18 mesi fa. La violenza verbale, traslata anche sui social e che poco riguarda il contesto musicale in cui sono inseriti i due autori, lascia ancora un quesito a cui è difficile trovare una soluzione: questo teatro pubblico appartiene ancora al contesto di street credibility musicale o può essere tradotto nell'ennesimo segno di un disagio generazionale che viene tradotto con l'esposizione della violenza sui social? Questo dubbio sembra rendere ancora più difficile la lettura di un fenomeno, non più sporadico.

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