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Lutto per Bruce Springsteen, muore l’ex manager: “Una delle persone più importanti della mia vita”

Bruce Springsteen ha ricordato il suo amico ed ex manager Carl Virgil “Tinker” West con una lettera postata sul suo sito e sui social in cui lo definisce “una delle persone più importanti della mia giovane vita”.
A cura di Francesco Raiola
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Bruce Springsteen e Carl Virgil “Tinker” West
Bruce Springsteen e Carl Virgil “Tinker” West

Bruce Springsteen ha postato il suo ricordo personale del suo ex manager Carl Virgil "Tinker" West, morto la notte scorsa all'età di 89 anni. Il Boss ha ricordato i loro primi passi fino all'ultima volta che l'ha visto, sul letto di un ospedale malato di cancro alla gola: "È stato semplicemente una delle persone più importanti della mia giovane vita" ha scritto nella lunga nota che ha postato sul suo sito ufficiale e sui social: "Nel 1970, quando non avevo niente, nessun posto dove vivere, ero al verde e senza un posto dove andare, riconobbe il mio talento e mi accolse con sé. Vivevamo insieme in una minuscola stanza della sua fabbrica di tavole da surf Challenger Eastern a Wanamassa, nel New Jersey. Il suo materasso era da un lato della stanza e il mio a due metri di distanza, dall'altro".

Chi era Carl Virgil "Tinker" West

Springsteen lo ricorda come un misantropo, un uomo complesso da conoscere veramente ma anche con cui vivere e da frequentare: "Era californiano ed era un individualista di frontiera della vecchia scuola, che non chiedeva e non dava tregua. Se non eri utile, non ti voleva vicino. Se rimanevi nel negozio di surf per più di dieci minuti, ti metteva una scopa in mano e ti diceva di iniziare a spazzare. Non stava scherzando". Il cantautore racconta dei loro viaggi, degli Stati Uniti attraversati in auto a cominciare da quella prima volta, aveva 20 anni, "sul suo camioncino Chevrolet degli anni '40 con tutta l'attrezzatura della nostra band sotto un telo posteriore, in cerca di fama e fortuna nell'ovest. Il camioncino era vecchio ed enorme, con una trasmissione ingombrante e stridente, e lui insisteva perché guidassimo dritti fino a Big Sur, il nostro unico concerto, senza fermarci, per 72 ore" costringendo un giovane Springsteen senza patente a guidare comunque.

Il ricordo di Bruce Springsteen e l'ultima volta che l'ha visto

Springsteen ricorda come l'amico non abbia mai sfruttato il suo successo, anzi: "Dopo aver raggiunto un enorme successo nel corso degli anni, Tinker non mi chiese assolutamente nulla. Era sempre solo, lavorava, era isolato e indipendente. Ero sempre soddisfatto quando ricevevo il più grande complimento di Tink: ‘Springsteen, tu non perdi tempo'. No, non lo facevo, e nemmeno Carl Virgil West. L'ultima volta che l'ho visto era in ospedale, quasi alla fine, morente di cancro alla gola. Sorrise quando mi vide, e io gli rivolsi un bacio d'addio, come quello del mio padre errante. Rimasi lì per un po', mi strinse a sé e la sua voce roca e quasi spenta sussurrò: ‘Certo che abbiamo avuto delle avventure, vero?'. Risposi: ‘Certo che sì'. Quando stavo per andarmene, vidi qualcosa che non avrei mai pensato di vedere in questa vita o nell'altra. Pianse. Gli volevo un bene enorme".

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